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Tribunale: «I parcheggi a pagamentosono solo una nuova "imposta"»
Cronaca

Tribunale: «I parcheggi a pagamento
sono solo una nuova "imposta"»

Girava da qualche giorno in tutti gli uffici del Tribunale di Asti e ogni impiegato che condivideva quanto scritto era invitato a firmarlo. Di firme, alla fine, ne sono state raccolte oltre cento e

Girava da qualche giorno in tutti gli uffici del Tribunale di Asti e ogni impiegato che condivideva quanto scritto era invitato a firmarlo. Di firme, alla fine, ne sono state raccolte oltre cento e martedì la lettera è stata inviata al sindaco Brignolo per la richiesta di un incontro. Al centro della questione la decisione di mettere i parcheggi a pagamento in tutta l'area circostante Palazzo di Giustizia. «Per consentire una maggiore rotazione dei posti» è stata la spiegazione dell'amministrazione comunale; «Per guadagnare sul nostro lavoro» è invece la replica dei dipendenti del palazzo di giustizia, molti dei quali pendolari, soprattutto quelli "accorpati" a settembre da Alba.

Di seguito il testo integrale della lettera inviata a Brignolo.

Abbiamo letto sui giornali locali che la zona adiacente al Palazzo di Giustizia sarà adibita a parcheggi con stalli blu al prezzo di 1 euro e 20 l'ora nei giorni feriali. La scelta di rendere il suolo pubblico una proprietà privata, con balzelli molto esosi è stata motivata dal fatto che a seguito dell'accorpamento del Tribunale di Alba, gli spazi adiacenti al palazzo di giustizia sono risultati insufficienti. Insomma, ancora una volta, la miopia politica è risultata vincente. Invece di vedere una grande opportunità nell'accorpamento del Tribunale di Alba e cercare le risorse per mettere a frutto detta opportunità, a scolo scopo riassuntivo, si fa presente che il bacino di utenza del Tribunale di Asti è di circa 500 mila persone, la competenza territoriale arriva sino alle porte di Torino e di Cuneo. Questo vuol dire che la città di Asti ha acquisito un importante centro economico, sia in termini di pubblicità ch edi scmabi. Per esempio si sarebbe potuta cogliere l'occasione e incentivare la zona dove sorge il palazzo di giustizia, creando le strutture affinchè il privato possa investire e così facendo creare benessere e ricchezza per la città. Come si può pretendere che si investa in bar, tavole calde o negozi in una zona già decadente che viene ulteriormente mortificata da pesanti balzelli. Non solo, ma dov'è il senso di ospitalità che la città di Asti offre agli impiegati, ai magistrati e alle forze di polizia che provengono da Alba? Ad appena sei mesi dall'accorpamento gli impiegati che provengono dall'Albese, oltre a dover sopportare una maggiore spesa in termini di "viaggio" devono ora sopportare anche questa nuova "imposta".
Ecco, noi auspichiamo che la politica astigiana torni sui suoi passi e, in un'ottica di fattiva collaborazione con il cittadino, si faccia carico delle sue esigenze invece che seguire logiche utilitaristiche al solo scopo di vessarlo.
Ad ogni buon conto, siccome risulta quantomeno corretto, prima di intervenire con pesanti manovre che vanno ad incidere sia sulle abitudini che nelle tasche dei cittadini avvisare la cittadinanza del luogo di riferimento e non decidere unilateralmente nel segreto del Palazzo, si chiese al Sindaco di fissare un incontro con gli impiegati del Palazzo di Giustizia di Asti per concertare una soluzione più conveniente per gli impiegati ed i cittadini.

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