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Flavio Boraso, direttore generale dell'Asl di Asti
Cronaca
Tribunale

Truffa per l’auto incidentata e per il weekend in Liguria a spese Asl: l’ex dg Boraso risarcisce e chiede la messa alla prova

Stamattina prima udienza. All’Asl di Asti, che si è costituita parte civile, già arrivato un bonifico da 6 mila euro a titolo risarcitorio

Lui non era presente in aula. Un imputato “eccellente”  quello di cui si è occupato il tribunale di Asti questa mattina: l’ex direttore generale dell’Asl di Asti Flavio Boraso, accusato di truffa ai danni dell’Asl per due distinti episodi.

Il primo riguarda un danno pagato dall’Asl di Asti per oltre 4 mila euro riguardante l’autovettura in uso all’allora direttore, una Jaguar e-Pace mentre il secondo è riferito ad un rimborso per circa 160 euro chiesto all’ufficio contabile dell’Asl per un asserito viaggio di lavoro in Liguria, fra Recco e Rapallo.

Per quanto riguarda l’incidente, Flavio Boraso aveva dichiarato di aver subito il danneggiamento mentre l’auto era parcheggiata, per ragioni di servizio, nel cortile della Casa della Salute di Canelli, indicando giorno ed ora esatti in cui sarebbe avvenuta l’opera da parte di ignoti. Ma quello stesso giorno e in quella stessa ora Boraso, alla guida della Jaguar, era stato ripreso dal sistema di videosorveglianza mentre rientrava nel cortile della direzione Asl di Asti stisciando l’auto contro il cancello e il muro provocando danni anche alla fotocellula.

Sul rimborso, invece, le indagini avrebbero rivelato che si trattava di un viaggio di piacere e non di lavoro; su questo capo di accusa, va detto che la cifra, pur essendo stata chiesta, non è mai stata liquidata all’ex direttore.

Boraso, difeso dagli avvocati Paparozzi e Scagliola, stamattina non era presente in aula ma nei giorni scorsi aveva già effettuato un bonifico da 6 mila euro a favore dell’Asl di Asti a titolo di risarcimento danni. Chiedendo, contestualmente, la messa alla prova, una forma alternativa di estinzione del reato attraverso lavori di pubblica utilità.

Il giudice Giannone non ha potuto decidere già su questa richiesta perchè la documentazione è da perfezionare, rinviando a fine giugno.

In aula anche l’avvocato Rattazzi, costituitosi parte civile per conto dell’Asl di Asti. I difensori di Boraso hanno provato a chiedere che l’Asl venisse estromessa dal processo ritenendo che, essendo quella del direttore generale una nomina della Regione dovesse al limite essere quest’ultima a costituirsi ma sia l’avvocato Rattazzi che il pm Fiz si sono opposti. In primo luogo perchè comunque lui dirigeva l’Asl di Asti che era anche l’ente che ha sborsato il denaro di cui si parla nel capo di imputazione. Tesi che il giudice Giannone ha accolto ratificando la legittimità dell’Asl a costituirsi.

 

 

 

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