La casa in fumo per un incendio alla canna fumaria
Un Natale molto speciale quello di quest’anno per la famiglia di origine albanese Bejaj di Maretto.
A meno di un anno dal terribile incendio che mandò in fumo i sacrifici di una vita, Krenar, la moglie Fatjma e i figli Lorena e Lindi sono tornati nella loro casa completamente ricostruita e arredata, più bella di prima, se possibile.
La loro è una bella storia perchè intreccia immigrazione perfettamente riuscita con l’integrazione in un piccolo paese di campagna dove l’anno scorso sono stati in tanti a mobilitarsi per venire in soccorso alla famiglia Bejaj.
La loro grandissima operosità, la loro educazione, la loro amichevolezza, la loro generosità è stata riconosciuta e ripagata in un momento di grande difficoltà.
A poche ore dall’incendio che, il 12 dicembre, a causa del cattivo funzionamento di una canna fumaria, distrusse completamente il piano superiore della casa sulla Serra Goria e compromise seriamente il piano inferiore, il primo a farsi avanti fu un vicino di casa che mise a disposizione della famiglia una porzione di cascina di sua proprietà, poco distante da lì, per consentire ai Bejaj di lavorare alla ricostruzione della loro casa.

Corsa di solidarietà
E poi fu una bella corsa di solidarietà perchè tanti abitanti di Maretto, appena saputo del grave incendio, hanno raccolto lenzuola, coperte, asciugamani, suppellettili per tutti i giorni da dare alla famiglia. Aiuti sono arrivati dai colleghi di lavoro dei figli e da cittadini di Villafranca il cui parroco, Don Carlo, aveva attivato un conto corrente per raccogliere aiuti.
La loro tenacia ha vinto
Commossi e profondamente riconoscenti, Krenar e Fatjma si sono rimboccati le maniche, ancora una volta, come fecero dal loro arrivo dall’Albania e, fra aiuti, lavori in economia e debiti, hanno ricostruito tutto.
«Qualcuno ci ha chiesto se non ci convenisse più andarcene e comprare altrove – racconta Fatjma – ma come avremmo potuto farlo? Con tutto il bene che ci hanno dimostrato non c’è dubbio che casa nostra, ora, dopo tanti traslochi, è qui a Maretto».
Un “grazie” molto sentito era già arrivato l’anno scorso, proprio nelle feste natalizie, dal capofamiglia che aveva chiesto di apporre un foglio fuori dalla chiesa parrocchiale.
Oggi la casa di Strada Serra è tutta rifatta: bella, nuova, sicura, arredata per accogliere, ancora una volta, una famiglia che ha toccato con mano il posto che occupa, meritatamente, nel cuore dei suoi compaesani.