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Cronaca

Un pugno al rapinatore, poi gli spari
In corso Alba indizi dalle telecamere?

Tanti mazzi di fiori, corredati da bigliettini, lasciati sul marciapiede di fronte alla serranda chiusa della tabaccheria, il ricordo degli amici, degli abitanti del quartiere e di quanti lo avevano

Tanti mazzi di fiori, corredati da bigliettini, lasciati sul marciapiede di fronte alla serranda chiusa della tabaccheria, il ricordo degli amici, degli abitanti del quartiere e di quanti lo avevano conosciuto in negozio, i messaggi consegnati a Facebook, come quello dell'associazione "Good Day" di corso Alba che ieri ha scritto sul social «Un abbraccio va a te caro amico Manuel tutto lo staff e Corso Alba non ti dimenticheranno mai per quello che hai fatto e per quello che sei». Cinque colpi di pistola, sparati con una semiautomatica calibro 7,65: è la tragica conclusione di una rapina messa in atto da due banditi, incappucciati e con le mani protette dai guanti, entrati venerdì sera, alle 19,30, nel negozio "Bacco e tabacco" di Manuel Bacco, in corso Alba, quartiere periferico della città.

«Questa è una rapina», dice uno dei malviventi, entrando nella tabaccheria, dirigendosi al bancone e cercando di mettere le mani sul denaro in cassa, poche centinaia di euro. Manuel, 37 anni, originario di Canelli, cerca di opporsi, interviene in difesa della moglie e sferra un pugno al bandito. Sono attimi concitati, di fronte agli occhi sbarrati di due clienti che si trovano in tabaccheria in quel momento. Il rapinatore spara cinque colpi, due dei quali raggiungono il giovane tabaccaio in pieno petto. Muore in pochi istanti, non si può fare nulla per lui. L'uomo che ha sparato e il suo complice, rimasto sulla porta a fare da palo, si danno alla fuga, senza denaro e con il sangue del ragazzo versato inutilmente. Su un'auto bianca, avrebbe detto un testimone che si trovava all'esterno in quel momento.

Ma ci sono altre testimonianze su quei momenti terribili che si sono consumati venerdì sera in corso Alba, a pochi giorni dalle feste di Natale. Scatta l'allarme, arrivano i carabinieri, che ora stanno svolgendo indagini serrate. L'area viene transennata, la Scientifica si occupa dei rilievi. Sul posto c'è anche il comandante provinciale dei carabinieri, il tenente colonnello Fabio Federici, e il maggiore Pettinato, che guida il Nucleo investigativo. Decine e decine di persone si sono radunate in strada appena appresa la notizia, che si è sparsa rapidamente in città: tutti increduli, impauriti di fronte ad un fatto simile. Anche la polizia arriva in zona e scattano posti di blocco, in città e sulle principali vie del territorio, che dureranno anche nei giorni a seguire. 300 autovetture fermate e 600 le persone controllate. Vengono raccolte le testimonianze di chi ha assistito all'omicidio, attonito e senza per fortuna tentare reazioni.

E altre persone che si trovavano in quel tratto di corso Alba a quell'ora si sono recati da polizia e carabinieri per raccontare quel che potevano aver visto, nella speranza di poter essere utili ad individuare l'assassino di Manuel. In molti nel quartiere si sono adoperati nella speranza di poter collaborare con le forze dell'ordine. L'intera azione dei banditi e la morte di Manuel Bacco sono rimaste impresse nei fotogrammi delle immagini registrate dal sistema di videosorveglianza della tabaccheria: il bandito che si dirige al bancone caricando la pistola, il tentativo di arrivare al registratore di cassa, lo scatto del giovane per opporsi alla rapina e per difendere la moglie e poi gli spari, che non gli hanno lasciato scampo. Proprio sulle immagini registrate nei filmati della tabaccheria lavorano i carabinieri, nell'intento di arrivare all'individuazione dei responsabili della rapina e della morte di Manuel.

All'esterno anche le telecamere del vicino distributore di carburante, che potrebbero fornire qualche indicazione sull'auto usata dai banditi, in arrivo nel quartiere o in fuga. Non trapelano per ora particolari su eventuali sospetti, sulla loro provenienza. Difficile anche dire se si tratta di rapinatori venuti da fuori città, anche se verrebbe da pensare che fossero esperti del luogo in cui hanno colpito. Potrebbero anche non essere "professionisti". Un grave fatto che desta grande sgomento: un giovane ucciso mentre faceva il suo lavoro, nel tentativo di rubare poche centinaia di euro. Rapinatori che entrano in una tabaccheria con una pistola carica, pronta a sparare, così come è poi avvenuto. Cinque colpi di pistola che hanno spezzato una giovane vita, con solo speranza e futuro di fronte a sé.

Marta Martiner Testa

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