Un’esperienza terribile che a chi ha più di 50 anni evoca immediatamente la tragedia dei “sassi dal cavalcavia” di Tortona, nel dicembre del 1996, in cui perse la vita una giovane donna che viveva nel Bresciano.
Anche questa volta si è trattato di un atto totalmente sconsiderato che poteva costare la vita a qualcuno. Ed è successo sabato scorso.
Fra le persone coinvolte, anche una coppia astigiana che stava andando a trovare amici in montagna.
«Con mio marito eravamo di ritorno dalla Liguria in camper ed eravamo diretti a Limone Piemonte – racconta Simona Alciati – Appena passati la città di Boves, sulla provinciale, mentre eravamo al telefono, in viva voce, con i miei suoceri, ad un tratto abbiamo sentito un colpo fortissimo e il parabrezza in frantumi. Per fortuna mio marito, soprattutto per non spaventare i genitori in linea, ha avuto il sangue freddo di rallentare e, nonostante il dorte dolore al viso, di accostare a destra, più o meno 100 metri dopo l’impatto».
L’uomo è stato colpito in pieno da una pietra di luserna tagliente ed acuminata, che la coppia, spaventatissima, ha ritrovato vicino alla leva del cambio.
«Mio marito ha riportato escoriazioni e trauma alla mandibola. Niente di grave, ma poteva finire in tragedia se, a causa dello spavento, avesse perso il controllo del mezzo».
La prima pattuglia di carabinieri ha preso la loro deposizione e ha ipotizzato che la pietra fosse scesa da qualche rupe che costeggia la strada oppure si trovasse sull’asfalto e fosse stata “sparata” da auto in transito.
«Noi abbiamo capito subito che era stata lanciata di proposito da un’auto incrociata sulla corsia di marcia opposta di alla nostra – racconta ancora la signora Alciati – perchè la traiettoria di lancio non era compatibile con altre spiegazioni».
Ipotesi confermata nel giro di nemmeno un’ora quando altri veicoli hanno allertato il 112 dopo aver vissuto analogo incidente. Uno di questi era un pulmino che riportava a casa la squadra di sci Equipe Limone di ritorno da un allenamento sullo Stelvio.
«E’ apparso evidente che qualcuno ha giocato con la vita di sconosciuti, sabato sera, gettando queste pietre dal finestrino di un’auto in corsa – conclude Simona – L’ultima cosa che ricordo prima del botto è un’auto di colore grigio chiaro. So che i carabinieri stanno vagliando le immagini delle telecamere di sorveglianza sul tragitto. Speriamo che li fermino. Più passano i giorni, più mi rendo conto del pericolo che abbiamo corso».