Una storia terribile quella di cui oggi ha dovuto occuparsi il gip del tribunale di Asti, dottor Belli. Davanti a lui un uomo di 60 anni, astigiano, indagato per aver ripetutamente abusato sessualmente della figlia ancora minorenne che, assistito dall’avvocato Rattazzi, ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere in questa fase iniziale delle indagini.
E’ stata la stessa figlia a far scattare la denuncia con una chiamata al Telefono Azzurro, il servizio che da anni si occupa di abusi e di violenze sui minori.
La ragazza, ora 17enne, ha raccontato che è da quando aveva sei anni che subisce gli abusi sessuali da parte del padre e che, nel corso degli anni, sono stati sempre più gravi, mano a mano che lei cresceva e diventava una giovane donna.
E’ stata l’esasperazione a far scattare nella vittima di violenza la determinazione a sporgere denuncia: l’unico modo per farlo smettere.
Delicatissime le indagini su casi come questi; affidate al pm Lucignani, sono state condotte dall’aliquota di pg della Polizia di Stato adeguatamente formata per occuparsi di questo tipo di denunce.
La ragazza è stata sentita in via riservata con l’aiuto di una psicologa, sono stati sentiti altri testimoni che, a vario titolo, ruotavano intorno alla sua vita ed è stata eseguita una perquisizione nel corso della quale sono stati sequestrati telefoni, tablet, computer e altro materiale ora al vaglio degli inquirenti.
L’uomo è stato allontanato dalla casa in cui vive la ragazza e gli è stato fatto divieto di avvicinarsi e comunicare con tutto il resto della famiglia; misura cautelare che è stata confermata dal Gip.
«Anche in questa vicenda – scrivono dalla Procura della Repubblica di Asti – emerge l’importanza della segnalazione». I modi e le occasioni per segnalare abusi, atti persecutori e violenze sono molteplici: dai numeri nazionali di pronto intervento (112,114,1522) al Centro Antiviolenza L’Orecchio di Venere fino ai siti internet e poi sul territorio del circondario del Tribunale di Asti sono attive reti territoriali formate appositamente per ascoltare ed aiutare le vittime.