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Cronaca

Una tangenziale poco sicura
e non più adeguata al traffico reale

Il tragico incidente di lunedì scorso ha evidenziato da un lato la pericolosità della tangenziale che dal casello di Asti Est si innesta nella A33 per Alba e dall’altro l’esigenza sempre più pressante di dotare la città della tangenziale sud – ovest che da anni alimenta le discussioni politiche ma che attualmente non esiste ancora. Gli automobilisti che lunedì scorso hanno dovuto trascorrere ore ed ore in coda, senza sapere…

Il tragico incidente di lunedì scorso ha evidenziato da un lato la pericolosità della tangenziale che dal casello di Asti Est si innesta nella A33 per Alba e dall’altro l’esigenza sempre più pressante di dotare la città della tangenziale sud – ovest che da anni alimenta le discussioni politiche ma che attualmente non esiste ancora. Gli automobilisti che lunedì scorso hanno dovuto trascorrere ore ed ore in coda, senza sapere cosa realmente fosse accaduto, senza la possibilità di uscire dall’arteria in quanto non esistono rampe intermedie di accesso, si sono lamentati e hanno sottolineato l’inadeguatezza di una strada che forse poteva essere commisurata al traffico di qualche decina di anni fa ma certamente non più a quello odierno. Ma vediamo punto per punto quali sono stati gli elementi critici di quella terribile giornata.

Senza corsia di emergenza
Innanzitutto la tangenziale non ha la corsia di emergenza, quindi se un mezzo va in panne deve fermarsi in quella di marcia, trasformandosi in un vero e proprio pericolo per tutti. Non è un problema di legalità in quanto dal punto di vista della correttezza “formale” la tangenziale non ha nulla da eccepire. In effetti per le sue caratteristiche non è necessaria la corsia di emergenza. L’arteria è classificata come “strada extraurbana secondaria”, e non necessita di corsie di emergenza.
Il problema sorge dal punto di vista della funzionalità attuale e della sicurezza. Oggi per la quantità di traffico veicolare che è costretta ad ospitare quotidianamente e  anche per la velocità dei veicoli in transito (pochi chilometri prima si innesta nell’autostrada), una corsia di emergenza non farebbe male, anzi sarebbe il minimo per la sicurezza di viaggiatori.

Assenza di comunicazione
Altro problema evidenziato dagli automobilisti in coda: l’assenza di comunicazione e di aiuto. Cosa significa questo? Significa che dopo ore di coda nessun automobilista o camionista sapeva cosa fosse realmente accaduto e perché si trovasse ancora fermo. La temperatura alle 7,30 di un mattino di gennaio è rigida e rimanere sull’auto può determinare qualche disagio, soprattutto ad anziani e a bambini, questo ultimi diretti a scuola con i genitori.

Vie di fuga
Altro “neo” l’assenza di vie di fuga dall’arteria. Visto che non esiste la corsia di emergenza, hanno detto alcuni automobilisti, almeno che vengano realizzate vie di fuga anche sterrate, verso le arterie più vicine da attivare nelle emergenze. E’ una questione di soldi che mancano? Allora in alternativa vengano realizzate almeno delle “aperture” nel guard-rail che consentano di far defluire il traffico su una corsia dell’altro senso di marcia. Insomma, questa arteria non è più adatta al traffico dei giorni nostri e questo lo si nota soprattutto nei momenti più tragici. Se poi vogliamo fare un appunto al fondo stradale, possiamo dire che ha troppi “rattoppi” soprattutto a partire dal distributore fino all’uscita per corso Savona, nella corsia in direzione corso Alessandria e questo sicuramente non aiuta la sicurezza di chi viaggia.

Manca la tangenziale sud-ovest
Tutto questo non fa che porre l’accento su un altro annoso problema, quello della mancanza di una tangenziale sud- ovest di snodo. E’ una questione politica che ha visto contrapporsi diverse amministrazioni ognuna con un progetto differente da quella precedente, in un gioco a rimpiattino il cui risultato è sotto gli occhi di tutti: la tangenziale non c’è. Un esempio di come le battaglie politiche in difesa del cittadino, finiscano il più delle volte per danneggiare il cittadino stesso. E allora è giunto il momento di porre fine a questo eterno braccio di ferro e pensare una volta tanto non agli interessi di partito, che si traducono in voti, ma a quelli reali della città e di chi su quell’arteria ci deve transitare tutti i giorni. Serve una tangenziale ampia, con due corsie per ogni senso di marcia e una di emergenza, proprio come richiede il traffico di oggi.

Flavio Duretto

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