Anche il secondo tentativo di vendere la sede dell'Aci di Asti è andato fallito. Alla scadenza di martedì per il deposito di offerte in risposta all'asta disposta dal commissario
Anche il secondo tentativo di vendere la sede dell'Aci di Asti è andato fallito. Alla scadenza di martedì per il deposito di offerte in risposta all'asta disposta dal commissario straordinario presso il notaio Gili, nessuna busta era pervenuta. Asta deserta, dunque, con la riapertura della procedura per una possibile seconda asta a prezzi ribassati. Al primo colpo era stata tentata una vendita in blocco di tutto il piano, che conta oltre 500 metri quadri con una ventina di vani che oggi accolgono sia gli sportelli dell'Aci che quelli del Pra. Nessun acquirente in vista, così il commissario ha deciso di "spacchettare" l'immobile dividendolo in tre unità da mettere separatamente sul mercato.
Si tratta di tre uffici fra i 150 e i 200 metri quadri che possono disporre ognuno del proprio ingresso indipendente. I prezzi a base d'asta erano dai 360 mila ai 403 mila a seconda della dimensione dell'unità, ma il fiacco mercato immobiliare cittadino li ha ritenuti ancora troppo alti per potersi approcciare con un'offerta. Solo un professionista ha chiesto al direttore ad interim Ezio Terzuolo di poter visitare uno dei tre uffici, quello che si affaccia su via Battisti con il balcone e l'ingresso in piazza Medici. Ma poi non ha presentato alcuna offerta per il cliente che lo aveva incaricato. Nessuna busta, nessuna offerta e dunque è probabile che si tenti un secondo tentativo prima di rassegnarsi alla trattativa privata che, sicuramente, porterà ad incassare meno del milione e 100 mila euro preventivato dal Commissario sulla base della valutazione dell'immobile.
d.p.