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Cronaca
Guardia di finanza

Vende on line falsi anelli e false papaline di Papa Francesco: denunciato dalla Finanza

Spediva in tutto il mondo usando il nome di una persona già deceduta. Insieme ai falsi cimeli anche le false magliette delle squadre di calcio con tanto di falsi autografi di campioni.

C’erano anche un anello e alcune papaline  “certificati” come appartenuti a Papa Francesco nella grande quantità di falsi cimeli commercializzati in tutto il mondo da un torinese denunciato dalla Guardia di Finanza.

Un’indagine che però era partita grazie alla segnalazione dell’Agenzia delle dogane cui risultavano centinaia di spedizioni apparentemente fatte da una persona già deceduta e dunque con forte sospetto di un furto di identità.

Le fiamme Gialle, risalendo la catena delle spedizioni, sono arrivate al torinese accusato ora di essere il responsabile della commercializzazione di svariati generi in tutta Europa e nel resto del mondo.

Il core business del torinese erano le magliette delle squadre di calcio totalmente false. Ce n’era per tutte le tifoserie: Paris Saint Germain, Real Madrid, Manchester United, Juventus, Milan, Inter con tanto di firme di campioni sportivi che militano o hanno militato per questi club, da Messi a Ronaldo, da Neymar a Ibrahimovic. Ovviamente false come le magliette.

Ma è durante la perquisizione per le magliette sportive che la Finanza ha scoperto un altro “filone” commerciale del torinese ovvero i falsi cimeli fra i quali un anello e alcune papaline dichiarate come appartenute ed indossate da Papa Francesco, biglietti da visita con la firma falsa della Regina d’Inghilterra Elisabetta II, dischi in vinile con falsi autografi di star come Michael Jackson, Freddie Mercury, Beatles, Vasco Rossi fino al paio di calzoncini venduti a caro prezzo perché indossati da Sylvester Stallone in Rocky IV.  Anche questo corredato da un autografo falso.

I prezzi andavano dai circa 100 euro per le magliette delle squadre di calcio a qualche migliaio di euro per i cimeli più “rari”.

Per il torinese accuse di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi, ricettazione e frode in commercio.

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