Non ci sono solo gli inquilini del palazzo del Lotto 1 di via Pavese a temere per la stabilità del condominio in cui vivono. Una seconda segnalazione è arrivata in redazione da alcuni residenti di un altro condominio nato come casa popolare in via Gancia 20, oggi ancora a prevalenza di proprietà dell’ATC.
Non c’è bisogno di entrare negli alloggi per accorgersi delle condizioni dello stabile: basta fermarsi in strada e alzare lo sguardo per vedere una facciata tutta a macchie dove si alternano parti di intonaco originale ad altre in cui l’intonaco è caduto aprendo addirittura dei buchi nei muri perimetrali accanto ai rattoppi fatti per non lasciare i mattoni scoperti.
Una cosa è certa agli inquilini che ci abitano: l’intero intonaco dei quattro lati del condominio si sta sfaldando e anche loro, come quelli di via Pavese, ogni mattina trovano nuovi pezzi caduti sui marciapiedi e sul giardino.
Ogni volta chiamano i Vigili del Fuoco che ben conoscono le condizioni di quello stabile.
L’ultimo intervento risale ad appena una settimana fa, giorno dei Santi, quando grosse porzioni di facciata sono cadute, poco dopo pranzo, sul marciapiede davanti all’ingresso del palazzo. Chiunque si fosse trovato a passare lì in quel momento, per entrare od uscire dal condominio, se lo sarebbe preso in testa.
Tanto che i Vigili del Fuoco hanno disposto che il vialetto di ingresso fosse protetto da una “tettoia” di emergenza fatta con tubi e assi da ponteggio. Non bella a vedersi ma utile a garantire entrata ed uscita in sicurezza. Anche in questo caso, le bandelle rosse hanno interdetto l’uso del giardino che circonda il condominio.
«Nell’ultimo anno i Vigili del Fuoco saranno intervenuti almeno 6 o 7 volte – ci raccontano Debora e Patrizia, due inquiline – E questo solo per quello che riguarda l’intonaco. Tenendo conto che proprio dove è caduto l’ultimo grande pezzo, davanti all’ingresso, era a pochi metri da dove stavano giocando i nostri bambini».
L’elenco delle doglianze di quel condominio è lungo: uno stabile a quattro piani senza ascensore dove i gradini delle scale sono in larga parte rotti o traballanti. Dove, negli alloggi di proprietà ATC, gli infissi sono ancora in prevalenza di vecchia fattura, con i vetri semplici e non doppi. «Quando piove, gli alloggi si riempiono di umidità e compaiono le muffe nere che puliamo con la candeggina – raccontano le due inquiline – Senza parlare delle crepe e delle fessure che si aprono sia nei muri fra un alloggio e l’altro, sia fra i muri interni e quelli esterni. Per questo abbiamo paura che la caduta di intonaco sia il segnale di qualcosa di più preoccupante».
La risposta a questi timori arriveranno presto. Il direttore dell’ATC Piemonte Sud di cui Asti fa parte, Alessandro Lovera, conosce bene la situazione di quel condominio e conferma di aver ricevuto proprio pochi giorni fa l’ordinanza di messa in sicurezza disposta dal Comune di Asti. «Oggi, mercoledì, si terrà il sopralluogo di un ingegnere strutturista incaricato di verificare lo stato dello stabile e i lavori necessari – dice Lovera aggiungendo – Come anche per il condominio di via Pavese, quello di via Gancia era stato scelto da un general contractor per un intervento di ristrutturazione profonda finanziata con il 110% ma il blocco delle cessioni di credito ha fermato tutto».
Intervento 118
- 5 Ottobre 2024
- Redazione