Alla fine gli agricoltori la data l'hanno scelta per portare i loro trattori in piazza per protesta contro il pagamento della Cosap, la tassa sui passi carrai che la Provincia di Asti ha deciso di riscuotere da tutti i proprietari di fondi agricoli e residenziali che si affacciano su una strada di proprietà dell'Ente. La richiesta, che giace in attesa di autorizzazione in Prefettura e al Comune di Asti, parla del 22 febbraio, sabato prossimo, giornata di mercato in piazza Alfieri…
Alla fine gli agricoltori la data l'hanno scelta per portare i loro trattori in piazza per protesta contro il pagamento della Cosap, la tassa sui passi carrai che la Provincia di Asti ha deciso di riscuotere da tutti i proprietari di fondi agricoli e residenziali che si affacciano su una strada di proprietà dell'Ente.
La richiesta, che giace in attesa di autorizzazione in Prefettura e al Comune di Asti, parla del 22 febbraio, sabato prossimo, giornata di mercato in piazza Alfieri, dove dovrebbero arrivare decine di trattori e sostare sotto il Palazzo della Provincia. Lo avevano promesso già prima di Natale, quando la data di scadenza del pagamento era stata prorogata una seconda volta, fissandola definitivamente al 28 febbraio. Ma, dopo un anno circa di incontri e di tiri in "punta di fioretto" fra una parte del mondo agricolo e il commissario Ardia, l'ultima parola non è ancora stata detta sulla vicenda della Cosap.
Già, perché in questa lunga trattativa arrivata ad un punto morto si è inserito un terzo protagonista, con il ruolo di intermediatore: il Comune di Asti. Lo stesso Comune che si era schierato con Confagricoltura, Cia ed Alleanza delle Cooperative Agricole nel chiedere alla Provincia di esentare le aziende agricole dal pagamento della Cosap sui fondi usati per coltivare, limitando il tributo solo agli accessi alle residenze civili e ai capannoni.
Una richiesta (firmata da quasi tutti i sindaci della Provincia) dettata dal fatto che il Comune di Asti, dopo quello di Alessandria, è quello con la maggiore estensione di superficie rurale del Piemonte dove operano centinaia di piccole aziende agricole interessate alla tassa di accesso ai fondi.
Il Comune di Asti, nella persona del vicesindaco Davide Arri, è da qualche giorno l'arbitro di una trattativa dell'ultima ora fra il Commissario Ardia e le associazioni agricole. Il primo ha l'interesse a scongiurare una protesta che bloccherebbe mezza città, i secondi l'interesse all'abolizione della tassa.
Non sono state confermate le azioni che il Comune ha intenzione di mettere in campo per accontentare le due parti contrapposte, ma sembra che stia lavorando ad una soluzione che consenta di reperire altrove le stesse risorse previste dal pagamento della Cosap agricola in modo da garantire sia le esigenze di rispetto del bilancio di previsione della Provincia sia l'esenzione degli accessi ai fondi coltivati.
«Siamo ovviamente disponibili a sentire quale sarà la decisione finale del Commissario Ardia su questa vicenda ?- dichiara Alessandro Durando, presidente della Cia – tenendo conto che per noi l'unica mediazione possibile è quella che prevede l'abolizione della tassa. Altrimenti sabato portiamo i trattori in piazza».
Daniela Peira