«Stiamo realmente lavorando e, per la verità, non abbiamo mai smesso di farlo dal momento in cui è avvenuto lomicidio»: a parlare è il procuratore capo Giorgio Vitari che dirige personalmente
«Stiamo realmente lavorando e, per la verità, non abbiamo mai smesso di farlo dal momento in cui è avvenuto lomicidio»: a parlare è il procuratore capo Giorgio Vitari che dirige personalmente gli investigatori che stanno indagando sulla morte di Luigi Di Gianni. Unindagine che non è mai stata abbandonata ma che, come ammette la stessa moglie della vittima, si è presentata da subito complessa a causa del tipo di lavoro e di frequentazioni del titolare del night. Sono state seguite varie piste, in questi dodici mesi: qualcuna è risultata non più percorribile dopo una serie di verifiche mentre altre sono ancora tutte in piedi e si lavora ai riscontri.
«In questa vicenda -commenta il procurare capo- non tutti quelli che si sono resi disponibili hanno interesse a chiarire le loro posizioni e le informazioni in loro possesso. E questo, ovviamente, rende tutto più difficile e delicato». Uninchiesta che vede già due persone iscritte nel registro degli indagati (una è di Isola) ma, sottolinea il dottor Vitari: «Indagati a loro assoluta tutela, perchè al momento non ci sono elementi di prova tali da ipotizzare accuse concrete nei loro confronti». Questo non significa che non ci siano anche piste forti che gli inquirenti stanno battendo convinti di trovare al più presto riscontri.
d.p.