Cerca
Close this search box.
«Voglio sapere come è morto mio figlio»
Cronaca

«Voglio sapere come è morto mio figlio»

L’appello del padre di Daniel Lattanzio, deceduto in incidente a fine agosto

Un Natale triste, il primo senza Daniel e con una voglia di chiarezza che è stata tutt’altro che soddisfatta.

Ma non ha alcuna intenzione di arrendersi Loris Lattanzio, il padre di Daniel, allievo cuoco di 16 anni deceduto il 23 agosto in un incidente stradale a Nizza, in strada Colania.

Per Lattanzio, infatti, la ricostruzione con la quale è stato archiviato il caso di Daniel, non corrisponderebbe a come sono andati veramente i fatti e mette in fila tutti i dubbi che da agosto ad oggi continua a rimuginare.

Quel maledetto pomeriggio

Daniel, che viveva con la madre Eva Perotto a Nizza (i suoi genitori erano già separati da tempo), quel pomeriggio aveva fatto una piccola riparazione alla sua motocicletta, una Aprilia 50. Deciso a provare se funzionava bene, l’ha messa in moto e, senza indossare il casco, si è allontanato con l’intenzione di fare poca strada intorno a casa, giusto per testarla. Ma a casa non ci è mai tornato. La madre, dopo un po’, preoccupata, si è messa alla ricerca del figlio e lo ha ritrovato poco distante, in fin di vita, in un fossato di scolo lungo la strada accanto alla moto in piedi, appoggiata al terrapieno. Immediato l’avviso ai soccorritori che sono arrivati, gli hanno prestato le prime cure e poi lo hanno elitrasportato al Cto di Torino dove è deceduto nella notte per le gravissime lesioni riportate.

Caso archiviato come fuoriuscita autonoma

I rilievi della Polizia Stradale hanno concluso per una tragica fuoriuscita di strada autonoma in seguito alla quale il ragazzo è stato sbalzato dalla moto e ha riportato gravi lesioni. La posizione della moto in piedi è stata spiegata dal fatto che ha finito la sua corsa nel canale di scolo e questo l’ha tenuta in direzione fino a quando si è fermata e, cadendo a sinistra, è finita contro il terrapieno che l’ha tenuta in piedi.

Nessun testimone oculare, nessuna telecamera di sorveglianza, nessun segno sull’asfalto che facciano pensare ad una ricostruzione diversa. Tanto che la stessa Procura di Alessandria già a metà settembre, aveva disposto l’archiviazione della morte di Daniel senza alcuna indagine aggiuntiva.

Continua la lettura sul giornale in edicola, o acquista la tua copia digitale

Daniela Peira

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Edizione digitale