Caduta fatale per un operaio nicese di 60 anni, volato da una scala a pioli nel cantiere in cui stava lavorando. Secondo le ricostruzioni, Pasquale Berna era in affanno perché preoccupato di un imminente temporale. Lo Spresal ha ispezionato la zona per verificare che nel cantiere di strada Piazzaro siano state rispettate tutte le norme di sicurezza…
Grave incidente sul lavoro venerdì pomeriggio in un cantiere sulle colline di Nizza Monferrato. La vittima è un muratore canellese, Pasquale Berna, sessantanni, che secondo le prime ricostruzioni sarebbe precipitato da una scala a pioli. Non sono stati ancora appurati tutti i dettagli della tragedia. Non è certo se luomo sia scivolato per una fatalità o se piuttosto sia stato un colpo di vento a fargli perdere lequilibrio. Quello che è certo è che Pasquale Berna si trovava con altri colleghi venerdì scorso nel cantiere della villetta che stavano ristrutturando, in strada Piazzaro. Verso le 16, temendo larrivo di un temporale il muratore, con alle spalle numerosi anni di esperienza nei cantieri edili, avrebbe appoggiato la scala contro il muro del lungo cascinale su due piani, e vi sarebbe salito per posizionare dei teli di nylon a copertura delle finestre. Poi, allimprovviso, a detta dei testimoni, luomo è caduto da unaltezza di tre metri, sbattendo violentemente il capo a terra.
I colleghi hanno chiamato i soccorsi, sul posto sono intervenuti i medici e gli infermieri del 118 e i carabinieri della stazione di Nizza Monferrato. Nonostante i soccorsi e i tentativi di rianimazione non cè stato nulla da fare e luomo purtroppo è morto. I carabinieri hanno raccolto le testimonianze degli altri operai presenti mentre i tecnici dello Spresal, il servizio della Asl che si occupa di sicurezza sul lavoro, hanno ispezionato la zona per verificare che nel cantiere di strada Piazzaro siano state rispettate tutte le norme di sicurezza. Lincidente ha lasciato sgomenta la città di Canelli, dove la famiglia Berna è molto conosciuta. Nato a Reggio Calabria, Pasquale Berna viveva ormai da molti anni in Piemonte. A piangerlo nella sua casa di via Primo Maggio lascia la moglie Maria Macrì e i tre figli: Domenico, Vincenzo ed Eleonora. Rammarico anche alla sezione canellese della Fillea CGcil, sindacato a cui Berna era iscritto da diversi anni.
Il segretario Filippo Rubulotti dichiara: «Berna era unottima persona, un gran lavoratore. In questo momento di dolore non lasceremo sola la famiglia, il sindacato si impegna a offrirle tutto il sostegno possibile. Nelle prossime ore contatteremo la moglie e i figli di Berna per metterli a conoscenza del fatto che in casi come questi esiste unassicurazione per infortunio mortale da richiedere alla Cassa Edile. Gli uffici di Canelli sono già al lavoro per verificare la corretta procedura da seguire così da aprire, se la famiglia lo vorrà, una pratica per risarcimento». Rubulotta aggiunge che la cifra in questi casi raggiunge i 15.000 euro. Magra consolazione per chi ha perso un marito e un padre, aggiunge amaro il sindacalista, ma che restituisce un briciolo di sicurezza, almeno economica, per il futuro immediato. I funerali sono stati celebrati ieri pomeriggio.