L'ultimo sipario è calato, e con il cartellone di prosa al capolinea, è tempo di bilanci al Teatro Civico. Una stagione che si è chiusa con successo per l'offerta proposta sul palco di
L'ultimo sipario è calato, e con il cartellone di prosa al capolinea, è tempo di bilanci al Teatro Civico. Una stagione che si è chiusa con successo per l'offerta proposta sul palco di piazza Garibaldi, con la scelta di proporre i classici premiata dal pubblico. Stagione invernale promossa dal Comune e, come sempre, organizzata dall'associazione Arte&Tecnica di Asti. «Al termine degli otto spettacoli di prosa inseriti in abbonamento, non si può che tracciare un bilancio positivo di questa annata», interviene Mario Nosengo.
Il direttore artistico prosegue poi nella propria analisi: «Anche in periodi di forte congiuntura economica negativa che non risparmia il settore culturale, ha visto un aumento delle rappresentazioni in abbonamento pur tenendo inalterato il prezzo del carnet della stagione». «Quest'anno si è scelto di avere il meglio per il cartellone del Civico – fanno sapere dallo staff astigiano – cercando di coniugare il rispetto di un budget sempre più limitato con la qualità e l'attrattiva di spettacoli graditi ed interessanti».
Tra gli spettacoli più visti il record stagionale spetta a "La locandiera" di Goldoni con lo splendido Ferrini, attore fra i più interessanti della sua generazione, poi "Napoli milionaria" di De Filippo con la compagnia torinese "La Melannurca", quindi lo splendido omaggio a Giorgio Gaber con "Far finta di essere G" con due attori della compagnia Oblivion, tra le più cliccate dalla rete. A seguire "L'avaro" con un istrionico Lello Arena ed anche "Lazzaro vieni fuori", appuntamento conclusivo proposto della compagnia Agar di Asti.
In tutto circa 1400 persone hanno affollato negli otto appuntamenti platea e gallerie del teatro cittadino con una media circa 175 spettatori a serata: pubblico eterogeneo per età e spesso diversificato ad ogni evento. Ha premiato anche la scelta di questa stagione di inserire i grandi classici all'interno del cartellone, risultata vincente sia per i dati degli afflussi in ogni spettacolo, sia per l'alto gradimento degli spettatori emerso dai questionari finali e dai commenti raccolti al "dopo teatro", appuntamento sempre molto apprezzato consumato alla Bottega del vino.
«Infine non si può dimenticare il successo raccolto dalla stagione in lingua piemontese, la più longeva nel panorama regionale, con circa 130 spettatori ad ognuna delle quattro serate di programmazione». «Una grande stagione, insomma, per il teatro di Moncalvo, che viene considerato all'unanimità il più bel teatro della provincia dopo l'Alfieri», conclude Nosengo. La stagione, che rientra nel progetto "Le colline dei teatri", è stata organizzata dall'associazione" Arte&Tecnica" in collaborazione con il Comune e il Centro civico "Montanari" e con il contributo di Regione, Fondazione Cassa Risparmio di Asti e Fondazione Cassa Risparmio di Torino.
Maurizio Sala