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1945, l'eccidio di Cascina Baudinanel nuovo romanzo di Carlo Bosco
Cultura e Spettacoli

1945, l'eccidio di Cascina Baudina
nel nuovo romanzo di Carlo Bosco

Il nuovo romanzo di Carlo Bosco, "La collina si tinse di rosso", si apre con un elenco di nomi. Sono i nomi delle nove persone trucidate nell'eccidio di Cascina Baudina, episodio del

Il nuovo romanzo di Carlo Bosco, "La collina si tinse di rosso", si apre con un elenco di nomi. Sono i nomi delle nove persone trucidate nell'eccidio di Cascina Baudina, episodio del marzo 1945 dimenticato tra i tanti altri che caratterizzarono la fine della guerra in Italia. Il libro verrà presentato questa sera alle 20.45 all'ex asilo di Berzano San Pietro. «Si è parlato molto poco di questo episodio ? racconta l'autore, un torinese di professione grafico ? il motivo per cui ho deciso di scrivere il libro era proprio quello di far conoscere la vicenda di Cascina Baudina.»

Il luogo dell'eccidio, in cui persero la vita partigiani e civili, è un casolare sul confine tra la provincia di Asti e quella di Alessandria. A stimolare la scrittura di Bosco è stato in particolare un incontro, quello con Luigi Conrado, uno dei superstiti della strage che all'epoca era appena un bambino. «Ma da quella sola testimonianza non potevo ricavare un'intera storia, così ho creato una storia immaginaria basata su fatti storici. Mi sono chiesto come potessero vivere questi partigiani, che aspettavano il momento buono per uscire allo scoperto, ma non avevano idea di quanto sarebbe ancora durata la guerra. Eppure alla Liberazione mancavano poche settimane», racconta Bosco.

L'autore sottolinea anche come abbia voluto mantenere una scrittura leggera, soprattutto per essere accessibile ai ragazzi, in modo che la memoria dell'eccidio di Cascina Baudina passi alle nuove generazioni. «Le ultime pagine -? conclude Bosco -? le ho volute dedicare a una rassegna stampa del periodo giugno-?luglio 1946, quando si svolse il processo ai responsabili, gerarchi fascisti e la Wehrmacht. In un primo momento vennero emesse anche alcune condanne a morte, poi nel 1947 emerse che uno dei principali responsabili era nel frattempo scappato in Messico. Gli altri vennero poi graziati, alla fine nessuno ha pagato.»

e.in.

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