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Cultura e Spettacoli

A lezione di musica da Guccini
Ecco Akamu, l'accademia voluta da Cotto

L’idea frullava nella testa di Massimo Cotto già da qualche anno. Portare ad Asti un’accademia musicale di alto profilo, coinvolgendo professionisti e grandi nomi della canzone. Ad aprile il

L’idea frullava nella testa di Massimo Cotto già da qualche anno. Portare ad Asti un’accademia musicale di alto profilo, coinvolgendo professionisti e grandi nomi della canzone. Ad aprile il progetto dell’assessore alla Cultura sarà finalmente una realtà: «Si chiamerà Akamu – rivela – e sarà un’accademia che proporrà diversi master, dal cantautorato all’interpretazione. I corsi saranno rivolti in particolare ai più giovani. E a differenza delle accademie che hanno durate annuali, quella di Asti offrirà lezioni concentrate in pochi giorni e costi contentuti, indicativamente intorno ai 400 euro».

Cotto snocciola i nomi dei tanti che hanno dato la propria disponibilità a far parte del collegio docenti: Francesco Guccini, Luca carboni, Rossana Casale, Mauro Pagani, Giuseppe Anastasi e altri autori di pezzi vincitori a Sanremo. «E’ un progetto cui lavoravo da un po’ – prosegue l’assessore – in origine doveva essere un progetto finanziato da enti pubblici. Alla fine mi sono mosso da me, ci sarà uno stanziamento comunale di 20mila euro e contributi da Fondazione e Regione, mentre le lezioni si terranno al Polo Universitario di Asti. Volevo però che anche i cittadini venissero coinvolti, per questo il 18 aprile verranno organizzate lectio magistralis aperte al pubblico con Francesco Guccini e altri ospiti: penso a un artista come Carboni e a un rapper.» Coinvolti in Akamu i principali premi musicali italiani, da quello dedicato a Ivan Graziani alla Fondazione De André, dal Tenco al Premio Recanati. «Dal prossimo anno faremo rete con altre accademie, mantenendo bassi i costi e contenendo il numero dei ragazzi, l’unico modo per garantire la qualità dell’insegnamento.» L’annuncio della nascita di Akamu sarà dato in forma ufficiale al Festival di Sanremo, dove Asti avrà uno stand strappato dal Comune a prezzi stracciati. Ma l’anticipazione è arrivata già lunedì sera in consiglio comunale, quando Cotto ha illustrato le iniziative del suo assessorato.

Nella stessa occasione ha fatto sapere che Astimusica si farà, anche se con modalità diverse rispetto al passato. Dopo le polemiche per la sua annunciata cancellazione, gruppi di cittadini avevano avviato una raccolta firme per chiedere di far vivere l’iniziativa, nonostante le proteste di alcuni residenti del centro storico. Nei giorni scorsi, sono state consegnate all’amministrazione comunale circa 1000 firme. «Ho preso atto della manifestazione d’affetto degli astigiani, che ringrazio – risponde Cotto -. Da parte mia sarebbe stupido ignorare la reazione della gente, infatti stiamo già lavorando a otto giorni di festival, dal 28 giugno al 3 luglio. Prevediamo di ospitare tre grandi eventi in piazza Cattedrale, da finanziare con l’aiuto di partner, e tre eventi gratuiti. Stiamo anche pensando di decentrare l’iniziativa, di dare spazio a nuovi talenti, proseguendo la collaborazione con soggetti che parlano altri linguaggi, come Dance Calling ha fatto per l’elettronica.» In coda ad Astimusica, il 4 e 5 luglio, il neonato Premio Giorgio Faletti tra musica, letteratura e cabaret. «Sarà uno spettacolo di vari generi – conclude Cotto – due serate nello spirito con il quale avrebbe voluto essere ricordato lui: con leggerezza, in onore e non in memoria di Giorgio.»

Enrico Panirossi

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