Dopo aver ospitato i capolavori di artisti del calibro di Chagall, Monet, i Macchiaioli, Giovanni Boldini e Chagall, le sale espositive di Palazzo Mazzetti ad Asti accoglieranno – dal 16 novembre all’11 maggio – le opere di Maurits Cornelis Escher (1898 – 1972). Incisore olandese, è un artista diventato iconico – per gli amanti dell’arte, ma anche per matematici, designer e grafici di tutto il mondo – grazie alle creazioni in grado di coniugare l’arte con l’universo infinito dei numeri, la scienza con la natura, la realtà con l’immaginazione.
Chi era Escher
«Escher, che ha vissuto e viaggiato in ltalia fra le due guerre – spiegano da Arthemisia, che ha collaborato con la Fondazione Asti Musei per realizzare la mostra – aveva sviluppato uno stile unico grazie alla sua straordinaria capacità di trasportare i visitatori all’interno di mondi immaginifici e apparentemente impossibili. Nelle sue creazioni confluiscono innumerevoli temi e suggestioni: dai teoremi geometrici alle intuizioni matematiche, dalle riflessioni filosofiche ai paradossi della logica. Le sue inconfondibili opere, che hanno influenzato anche il mondo del design e della pubblicità, sono una sfida alla percezione e rappresentano un unicum nel panorama della storia dell’arte di tutti i tempi».
Il percorso espositivo
Attraverso l’esposizione di oltre 100 opere – corredate da approfondimenti didattici, video e sale immersive – a Palazzo Mazzetti verrà quindi esposto l’intero percorso artistico di Escher, dagli inizi ai viaggi in Italia, fino alle varie tecniche artistiche che lo videro impegnato per tutta la vita.
«Tra tassellature, metamorfosi, strutture dello spazio e paradossi geometrici, fino alle opere che dagli anni ’50 ne hanno accresciuto la popolarità, tanto da poter parlare oggi di una vera e propria Eschermania – continuano – in mostra saranno presentati i lavori più noti come “Mano con sfera riflettente” (1935), “Vincolo d’unione” (1956), “Metamorfosi II” (1939), “Giorno e notte” (1938), la celebre serie degli “Emblemata” e tantissime altre».
Il commento di Livio Negro
Per conto della Fondazione Asti Musei – il cui presidente Mario Sacco si è dimesso nei giorni scorsi – interviene il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, Livio Negro, anima di Asti Musei insieme al Comune. “La Fondazione Asti Musei è lieta di offrire un viaggio attraverso la mente di un artista che ha saputo unire arte, matematica e filosofia in un modo unico ed originale. Sono sicuro che la mostra di Escher non solo arricchirà l’offerta culturale della città, creando connessioni e stimolando un dialogo attivo tra arte, scienza e comunità, ma coinvolgerà in modo attivo tutti noi.
Non ultimo, la mostra si inserisce in un percorso di successo che ha visto approdare ad Asti le esposizioni dedicate a Chagall, Monet e gli Impressionisti in Normandia, Macchiaioli, Giovanni Boldini e canestra di Caravaggio”.
I promotori
La mostra “Escher” è realizzata da Fondazione Asti Musei, Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, Regione Piemonte e Comune di Asti, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, in collaborazione con Arthemisia, la M.C. Escher Foundation e Maurits, con il patrocinio della Provincia di Asti.
Vede come sponsor il Gruppo Cassa di Risparmio di Asti ed è curata da Federico Giudiceandrea, uno dei più importanti esperti al mondo dell’artista.