Uno specchio datato 1936. E’ quello in cui il 2016 cercherà riflessi e analogie per tentare di capirsi un po’ di più. Il Festival Passepartout, per la sua tredicesima edizione, ha scelto di confrontarsi con un anno denso di accadimenti. E’ l’anno della guerra di Spagna, del Fronte Popolare a Parigi, del sogno imperiale fascista e dell’esasperata propaganda politica
Uno specchio datato 1936. E’ quello in cui il 2016 cercherà riflessi e analogie per tentare di capirsi un po’ di più. Il Festival Passepartout, per la sua tredicesima edizione, ha scelto di confrontarsi con un anno denso di accadimenti. E’ l’anno della guerra di Spagna, del Fronte Popolare a Parigi, del sogno imperiale fascista e dell’esasperata propaganda politica. Ma è anche l’anno in cui Jesse Owens vince l’oro nei 100 metri alle olimpiadi di Berlino che dovevano essere la grande celebrazione del regime nazista. Si affronteranno questi e altri temi nel tentativo di riflettere sui rapporti tra informazione e potere, tra mezzi di comunicazione e acquisizione del consenso, a partire da guerre apparentemente lontane per arrivare ai conflitti che assillano il nostro presente. Dal 4 al 12 giugno, il pubblico verrà accompagnato nell’approfondimento da nomi di punta del giornalismo italiano, come Maurizio Molinari, Paolo Flores D’Arcais, Ferruccio De Bortoli, Bernardo Valli, Angelo Del Boca, Stefano Bartezzaghi, Sergio Romano…
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