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A teatro in carcere: in scena la compagnia formata da 15 detenuti

Sabato 23 novembre alla casa di reclusione di Quarto lo spettacolo in due atti aperto al pubblico, legato al laboratorio promosso da Agar ed Effatà

Uno spettacolo in due atti vedrà impegnata, sabato 23 novembre, la compagnia “Teatro Oltre”, composta da 15 detenuti della Casa di reclusione di Quarto. Si esibirà in due repliche, alle 10 e alle 15 all’interno del carcere, eccezionalmente aperte al pubblico.
Inserito nel progetto “La città entra in carcere”, giunto alla seconda edizione, è stato presentato ieri (venerdì) dai suoi promotori: le associazioni Agar Teatro ed Effatà in collaborazione con il Comune di Asti e la Casa di Reclusione.
«Il teatro – ha spiegato la direttrice del carcere, Giuseppina Piscioneri – è stato introdotto come attività in diverse casa di reclusione in considerazione dei molteplici vantaggi che garantisce. Rappresenta infatti un’opportunità per migliorare l’autostima, riflettere su di sè, promuovere le relazioni interpersonali, ridurre il rischio di emarginazione. Il tutto alla luce del comma 3 dell’articolo 27 della Costituzione, in base a cui le pene devono tendere alla rieducazione del condannato».

Il progetto

Silvana Nosenzo e Mario Li Santi di Agar teatro, registi dello spettacolo insieme a Pellegrino Delfino, hanno quindi spiegato l’attività che ha portato alla realizzazione dei due atti. «Da settembre – ha ricordato Nosenzo – è partito il laboratorio di teatro che ha coinvolto circa 15 detenuti, molti dei quali hanno già preso parte alla prima edizione. Per questo il gruppo è decisamente eterogeneo e comprende coloro che hanno già dimestichezza col palco e altri che sono al livello base».
«Dall’attività laboratoriale – ha aggiunto Li Santi – è nato il testo collettivo “Non sia un giorno come tanti”, che ripropone in chiave teatrale i vissuti, le emozioni, i ricordi e le riflessioni dei detenuti che fanno parte della compagnia. Il secondo atto, invece, presenta i crismi della commedia napoletana. Scritta dal detenuto Michele C, è intitolato “Un letto per tre”».
Monica Olivero, educatrice della casa di reclusione, ha posto l’accento sull’evoluzione del progetto che, partendo da un laboratorio di teatro, ha portato alla costituzione di una compagnia e alla possibilità di realizzare uno spettacolo aperto al pubblico, oltre all’opportunità per il gruppo di assistere a spettacoli di altre compagnie.
Soddisfatta del percorso compiuto anche Maria Bagnadentro, presidente di Effatà, mentre Giorgio Marino, dirigente dell’istituto superiore Penna, ha ricordato che la scuola ha un corso in carcere finalizzato al conseguimento del diploma, «la cui importanza è legata più che altro all’elemento riabilitativo, che incarna il valore racchiuso nella Costituzione».

Prenotazioni

Chi fosse interessato ad assistere allo spettacolo deve prenotare entro il 13 novembre tramite mail a: biglietteriateatroalfieri@comune.asti.it, allegando la copia della carta di identità in formato pdf. La prenotazione sarò confermata via mail in prossimità dello spettacolo.
Biglietti: 10 euro.

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