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Cultura e Spettacoli

Abbondanza nel nome dell'enoteca:
a Canelli due ristoranti quasi omonimi

L'Enoteca Regionale di Canelli e dell'Astesana ha ufficialmente cambiato sede e ora per i nuovi locali di palazzo Giuliani cerca uno chef per il Ristorante Wine Bar. A non essersi spostata da

L'Enoteca Regionale di Canelli e dell'Astesana ha ufficialmente cambiato sede e ora per i nuovi locali di palazzo Giuliani cerca uno chef per il Ristorante Wine Bar. A non essersi spostata da palazzo Cantono e Fogliati in corso Libertà è però la famiglia Crippa che dal 2006 e fino alla fine del 2013 ha gestito la ristorazione dell'enoteca. Mancata l'intesa con il Presidente Andrea Ghignone dell'Enoteca Regionale e la volontà di seguire l'ente nel nuovo palazzo di via G.B. Giuliani, Diego Crippa ha deciso di rimanere nella vecchia sede cambiando, per ovvi motivi, il nome del suo ristorante che ora sarà: "Enoteca di Canelli".

Si perde dunque l'aggettivo "regionale" ma non lo spirito. «Abbiamo intenzione di continuare a garantire ai nostri clienti squisiti piatti della cucina piemontese moderna in abbinamento ai migliori vini del territorio» commenta Diego Crippa. Necessario però mettere i puntini sulle "i", perché una volta emesso il bando per la ricerca di un gestore per il nuovo ristorante dell'Enoteca Regionale, in città si è creata non poca confusione sul destino del ristorante della famiglia Crippa.

«Alcuni nostri clienti e fornitori sono rimasti interdetti e pensavano che fossimo in procinto di chiudere o di trasferirci anche noi in via G.B. Giuliani. Non sarà così, la nostra attività resta fedele alla vecchia sede. Ne siamo molto orgogliosi, i nostri locali sono all'interno di una cantina storica che ben sposa il discorso di tutela Unesco. Inoltre quando i nostri clienti vengono a pranzare da noi dopo aver visto le "Cattedrali Sotterranee" notano la continuità degli ambienti». Insomma, destini separati quelli della famiglia Crippa e dell'Enoteca Regionale ma non per dissapori: «Ci siamo lasciati in buoni rapporti ?conferma Crippa ? e in particolare continueremo a collaborare con i produttori dell'Enoteca Regionale che continueranno a fornirci i loro vini».

E l'Enoteca di Canelli promette di offrire una vasta scelta, con oltre 200 etichette la maggior parte delle quali provenienti dalla provincia di Asti ma anche con scelte che spaziano tra i vini trentini e quelli toscani. «Avendo perso il carattere regionale possiamo godere di una scelta più ampia anche se per noi restano privilegiati i vini locali» chiarisce Crippa. Dunque la sua attività è ben lungi dal chiudere. Fatta eccezione per una breve pausa dopo Natale, il ristorante Enoteca di Canelli riaprirà i primi di gennaio con una serie di iniziative da leccarsi i baffi. Nel calendario sono previste nuovamente le "Cene a 4 mani", ossia con la collaborazione di altri chef piemontesi per proporre abbinamenti fantasiosi e originali. Tra questi, è atteso Alessandro Mecca, chef a "L'Estate di San Martino" di Villanova d'Asti.

Lucia Pignari

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