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Borello Stefano e Alessio Mattia
Cultura e Spettacoli
Progetto

Al lavoro per realizzare ad Asti il Museo del cinema

Inserito tra le schede del dossier di candidatura di Asti a Capitale italiana della cultura 2025, vedrà la luce a Palazzo Ottolenghi

Audizione al Ministero della Cultura, a Roma, rimandata per la delegazione astigiana chiamata ad incontrare la giuria che deve decretare quale sarà la Capitale italiana della cultura nel 2025. Inizialmente prevista lunedì 20 marzo, si terrà invece martedì 28 marzo. A ricevere la comunicazione da Roma l’Amministrazione comunale, che da settimane sta lavorando alla definizione della scaletta degli interventi. L’incontro rappresenta infatti l’ultima tappa verso un obiettivo su cui sta lavorando da un anno e che ha visto due momenti clou: la presentazione del dossier di candidatura, composto da 176 progetti, e l’ingresso tra le 10 città finaliste che ambiscono al titolo e al premio collegato, pari a 1 milione di euro. All’audizione parteciperanno il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, il sindaco Maurizio Rasero, l’assessore comunale alla Cultura Paride Candelaresi, il manager astigiano Roberto Daneo (che ha curato il progetto di candidatura) e il presidente di Banca di Asti Giorgio Galvagno, con l’attrice Chiara Buratti, la project manager della Biblioteca Astense Alessia Conti e Vittoria Carlotta Lo Vullo, 18 anni, studentessa del liceo classico Alfieri chiamata a portare sul tema la voce delle giovani generazioni.

Il museo del cinema

Un allestimento multimediale, sensoriale, interattivo e didattico che vuole valorizzare la figura del regista astigiano Giovanni Pastrone (1882 – 1959) e mettere in mostra una collezione di macchine da presa e proiettori storici.
Parliamo del Museo del cinema, uno dei 176 progetti del dossier di candidatura di Asti a Capitale italiana della cultura 2025. Inserito nel piano strategico “Asti: vino e cultura” per un importo di 50mila euro, la sua inaugurazione è prevista appunto nel 2025 al primo piano di Palazzo Ottolenghi, interessato attualmente da lavori di restauro.
A spiegare il progetto Alessio Mattia, videomaker e componente del comitato scientifico. «Il museo – afferma – sarà composto da 6 o 7 stanze e avrà la doppia funzione di valorizzare la figura di Giovanni Pastrone e mettere in mostra macchine da presa e proiettori analogici della collezione di Sergio Chiambretta, acquistata dalla Fondazione CrAsti. Il percorso espositivo mostrerà l’evoluzione della tecnologia con riferimenti alla parallela evoluzione del cinema».

L’allestimento

Il museo conterrà anche una sala con materiale dedicato alla figura di Giovanni Pastrone e alla storia degli effetti speciali, uno spazio dedicato alla visione di contenuti multimediali e una zona co-working, composta da stanze che ospiteranno la Scuola multimediale del Museo del cinema. Ovvero, un’area attrezzata per organizzare corsi di formazione, dalla realizzazione di video alla scrittura creativa.
«In questo periodo – continua Mattia – ci stiamo occupando della scrittura del progetto scientifico, ovvero della narrazione del contenuto del museo, dai materiali esposti alla definizione del percorso. Seguirà la scrittura dei testi esplicativi e didascalici. E’ bene sottolineare, a questo proposito, che il nostro interesse non è solo mostrare l’evoluzione delle macchine analogiche in riferimento alla “settima arte”, ma anche al modo in cui hanno contribuito al racconto della vita quotidiana degli Italiani nel tempo. Parimenti, lo spazio dedicato a Pastrone non sarà raccontato solo in funzione della grande produzione cinematografica, ma anche dell’utilizzo personale che fece delle macchine».
Dalle parole di Alessio Mattia trapela entusiamo. «E’ appassionante, è un piccolo progetto per il quale si lavora in squadra, in armonia, grazie al sostegno dei responsabili istituzionali, dall’assessore alla Cultura Paride Candelaresi agli architetti coinvolti, in particolare Cristina Cirio, con cui abbiamo avviato una fruttuosa collaborazione».

Il comitato scientifico

Oltre ad Alessio Mattia, il comitato scientifico comprende Stefano Borello, esperto di Storia del cinema con laurea triennale in Dams; l’architetto Anna Perino, incaricato della progettazione e direzione esecutiva; gli architetti Cristina Cirio e Simona Amisano, affiancati dal geometra Emilietta Prescinotto (Settore Lavori pubblici del Comune); Antonella Perosino (settore Cultura del Comune); Andrea Rocco per la Fondazione Astimusei (che si occuperà della gestione del Museo del cinema).

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