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Alla Biennale di Venezia “Il Muro dei desideri”, installazione di Feofeo

L’artista astigiana presente anche a Casale Monferrato con la mostra “Vibrazioni semantiche” a cura di Ermanno Tedeschi

E’ presente anche un’opera dell’artista astigiana Feofeo (nome d’arte di Federica Oddone) alla 60esima Esposizione internazionale d’arte – La Biennale di Venezia, inaugurata sabato scorso e visitabile fino al 24 novembre. Parliamo dell’installazione interattiva “Il Muro dei desideri”, personale interpretazione del Muro del Pianto di Gerusalemme, ospitata nel percorso espositivo “No man is an island” all’interno del Padiglione Grenada.
«L’opera – commenta l’artista – raffigura quel luogo sacro che è il Muro del Pianto di Gerusalemme. Realizzato con la malta calcarea a rappresentare le pietre del periodo di Erode, grazie alla tecnica delle bruciature a fuoco raffigura anche le fessure causate dal tempo. All’interno ho inserito numerosi bigliettini su cui sono riportati i desideri di amici e parenti (italiani e non, per collegarmi al tema della Biennale “Stranieri ovunque”), che non ho appositamente letto, per ricordare la pratica legata al Muro del Pianto. A Gerusalemme, infatti, i fedeli appartenenti a qualsiasi religione possono inserire nelle fessure del muro dei biglietti, che successivamente vengono trasferiti sul Monte degli Ulivi per portare le preghiere personali al Dio di ognuno».
Nella parte sinistra dell’opera è posta la pianta del cappero che vive rigogliosa sul muro di Gerusalemme e simboleggia la vita. Ad accompagnare l’opera pittorica vi è poi la musica, con la nona di Beethoven – nello specifico nel punto in cui risuonano le note dell’“Inno alla gioia” – che si attiva grazie ad un sensore quando si avvicina un visitatore. «Il valore aggiunto – sottolinea l’artista – è che la sinfonia è suonata dalla Divan Orchestra che riunisce giovani musicisti provenienti da tutti i Paesi del Medio Oriente (Israele, Egitto, Giordania, Siria, Libano e Palestina). Questa sinfonia, simbolo di libertà e di gioia, è il tentativo più grandioso da parte di Beethoven di aiutare l’umanità a trovare la propria strada fuori dall’oscurità e verso la luce, dal caos alla pace. L’intento dell’orchestra è quindi promuovere il dialogo tra culture diverse. La musica è, dunque come l’arte, un modo per unire le persone perché siamo tutti esseri umani uguali, con gli stessi diritti e doveri verso il prossimo e verso sé stessi, che meritano pace, libertà, felicità e rispetto».

L’esposizione a Casale Monferrato

Intanto l’artista, che ha donato l’opera “Algix” al liceo Alfieri in occasione della Notte nazionale del liceo classico, sarà presente fino al 5 maggio al Complesso monumentale ebraico di Casale Monferrato.
L’occasione è la mostra “Vibrazioni semantiche” a cura di Ermanno Tedeschi – che lavora tra Torino, Tel Aviv e Gerusalemme – con cui Feofeo è entrata in contatto grazie a Luigi Florio (Associazione Italia – Israele). Nell’esposizione – che comprende opere dipinte su juta grezza – l’artista sviluppa un percorso simbolico costruito su piani di lettura diversi attraverso la ghematria, criterio di permutazione delle lettere in numeri in uso fin dall’antichità nell’alfabeto ebraico, secondo cui a ogni lettera corrisponde un numero: in questo modo ogni successione alfabetica può considerarsi una somma aritmetica. Le lettere e i numeri sul piano visivo divengono allora macchie di colore interpretate.
La disciplina della ghematria ha stimolato l’arista a rappresentare sulla tela le 22 lettere ebraiche con il valore ghematrico corrispondente, partendo dall’opera madre, dal titolo “L’Origine”, che le racchiude tutte.
La mostra è organizzata in collaborazione con la Comunità ebraica di Casale Monferrato e la Galleria Alfieri di Asti, con il sostegno culturale di Rotary Club Asti e Lions Club International. Allestita nella sala Carmi del Complesso museale ebraico di vicolo Salomone Olper, è visitabile da lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 12.30 e la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18.

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