Il Teatro Alfieri ospiterà la prima esecuzione assoluta della versione italiana dell’opera “#Folon” del compositore contemporaneo torinese Nicola Campogrande e del librettista Piero Bodrato.
L’evento, in calendario sabato 12 ottobre alle 21, coinvolgerà in vari ruoli, dai coristi agli ideatori della scenografia, un centinaio di bambini e ragazzi. E, inoltre, sarà di tipo partecipativo, in quanto in diversi momenti verrà chiesto al pubblico di cantare insieme al coro.
Ad illustrare l’opera e il lungo lavoro richiesto per la sua messa in scena sono stati, ieri, i promotori del progetto, curato dalla Fondazione Academia Montis Regalis, in collaborazione con l’associazione culturale “I Musici di Santa Pelagia”, l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino e l’Amministrazione comunale di Asti.
Le parole di Maurizio Fornero
«L’evento – ha spiegato Maurizio Fornero, direttore gestionale della Fondazione Academia Montis Regalis e ideatore del progetto – chiude il percorso triennale messo a punto dalla Montis Regalis. L’obiettivo era coinvolgere in modo attivo bambini e ragazzi in modo immersivo nella messa in scena di opere contemporanee. Abbiamo cominciato nel 2022 con l’Eloise, basata su una fiaba, per continuare l’anno scorso con “Il Principe”, incentrato su un dramma, e terminare quest’anno con un tema di stretta attualità, vicino alla realtà contemporanea. Abbiamo quindi scelto di tradurre e adattare un’opera di un compositore importante a livello internazionale, opera che gli era stata commissionata dal museo Folon di Liegi, in Belgio». Al centro della storia una classe liceale che si trova catapultata in una situazione surreale al museo di Liegi dedicato all’artista Jean-Michel Folon. Al centro le dinamiche adolescenziali e i temi di attualità come l’abuso delle nuove tecnologie e il rapporto tra giovani e cultura.
«I ragazzi – ha sottolineato il musicologo Giovanni Tasso – sono stati conquistati da questa opera, che dimostra la capacità del genere di evolversi e stare al passo con i tempi».
Il tema e i protagonisti
Concepita per un pubblico giovane, l’opera sarà interpretata da circa 30 ragazzi dell’istituto di musica “Verdi” di Asti e della Scuola comunale di musica di Mondovì, entrambe gestite dalla Fondazione Academia Montis Regalis (nel caso di Asti in partenariato con “I Musici di Santa Pelagia”). Ad accompagnare i cantanti solisti e il coro, in buca ci sarà l’Orchestra Sistema Scuole di Musica AMR, formazione di 32 elementi.
Tra i protagonisti si segnalano Anna Araghi nel ruolo di Orangine, Margherita Scaramuzzino (Marietta), Samuele Di Leo (Jean Petit Bleu), Antonino Arcileso (Alfonso) e Valerio Giuseppe Zanolli (professor Superbi).
Le scenografie, i costumi e il trucco sono opera degli allievi dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, con il coordinamento e la supervisione dei docenti Massimo Voghera, Giovanna Fiorentini e Arminda Falcione. La direzione musicale è invece affidata a Maurizio Fornero.
La regista
La regia dell’allestimento astigiano è di Maria Paola Viano, che ha firmato molte regie soprattutto in ambito operistico sia in Italia sia all’estero, con particolare interesse per la produzione degli autori contemporanei.
Per realizzare questo complesso evento, i ragazzi hanno frequentato per mesi le prove e, alla fine di agosto, hanno preso parte a quattro giorni di prove a Pamparato, centro montano del Monregalese. «La specificità del progetto – ha aggiunto Maria Paola Viano – è che non si tratta di un teatro per ragazzi, riguardo a cui l’offerta è ormai molto ampia, ma di teatro fatto dai ragazzi. A questo proposito mi piace sottolineare la maturazione raggiunta dai partecipanti a livello comportamentale, in grado di mantenere la concentrazione anche per diverse ore, durante le prove, come i cantanti professionisti».
L’intervento dell’assessore Candelaresi
Un plauso all’iniziativa da parte dell’assessore Candelaresi, che ha sottolineato l’importanza della scelta di puntare sull’opera contemporanea. «Esiste un ampio dibattito sull’opera contemporanea – ha precisato – tra chi difende i titoli legati a compositori del passato e, all’opposto, chi ritiene che l’opera debba continuare, adattandosi all’attualità. Personalmente ritengo che un’opera di questo tipo arricchisca la proposta della città, che da due anni promuove il festival AstiLirica, e getti un seme importante in quanto coinvolge bambini e ragazzi per realizzare un prodotto culturale».
Biglietti
Biglietti: interi 15 euro, ridotti 10 euro.
L’allestimento astigiano sarà seguito domenica 13 ottobre alle ore 20.30 da una replica al Teatro Baretti di Mondovì.