Porre luce sul progetto di riqualificazione del centro storico di Asti tra gli anni Settanta e Ottanta. Un periodo di grandi innovazioni urbanistiche, introdotte in Italia dalla legislazione nazionale e regionale che, nel giro di un decennio, reimpostarono le procedure urbanistico-edilizie.
E’ l’obiettivo della mostra “La riqualificazione e il recupero del centro storico di Asti tra gli anni Settanta e Ottanta”, inaugurata ieri pomeriggio all’Archivio di Stato di via Govone, dove sarà visitabile fino al 12 ottobre.
In esposizione documenti, carteggi, studi, progetti con il contributo dell’Archivio storico Maria Augusta Mazzarolli, in corso di donazione all’Archivio di Stato di Asti, formato complessivamente da circa 45 ml di documenti, distinti in tre nuclei principali, che comprendono una documentazione significativa non solo per la storia del territorio astigiano, ma del Nord Italia in generale, tra il 1900 e il 2024. Il nucleo più cospicuo è formato dalle carte relative all’attività professionale dell’arch. Maria Augusta Mazzarolli, suddivisa in tre fasi: l’attività svolta all’assessorato all’Urbanistica del Comune di Asti (1970 – 1988), tanto da essere stata una figura centrale di quel periodo di trasformazione, portato avanti da giunte di diverso colore politico; i progetti redatti in qualità di collaboratrice, e poi associata, del noto studio Gregotti Associati di Milano (1988 – 2003) e l’attività come libera professionista (1990 – 2024).
Gli interventi
Numerosi, in occasione dell’inaugurazione, gli interventi di autorità e rappresentanti di enti, associazioni e ordini professionali che hanno contribuito all’allestimento o concesso il patrocinio (in quest’ultimo caso Comune di Asti, club di servizio Inner Wheel, di cui fa parte Maria Augusta Mazzarolli, e Ordine degli architetti). Tra loro la direttrice dell’Archivio di Stato, Valentina Pistarino, e Pierluigi Vigna, sindaco per due amministrazioni (dal 1975 al 1980 e dal 1980 al 1982). «Il mio ringraziamento va all’arch. Mazzarolli – ha affermato l’ex primo cittadino – che avevo contribuito ad assumere in Comune in un periodo in cui l’Urbanistica era poco considerata, caratterizzata da scarso personale, tanto che era doppiamente difficile lavorare».
All’arch. Mazzarolli il compito di illustrare le fasi più importanti della legislazione del settore nel corso del Novecento, con il relativo impatto sulla città di Asti, dalla “liberazione” del centro storico dalle attività produttive inquinanti alla progettazione dell'”isola” vicino a piazza Alfieri, ricordando anche il clima che si respirava in quegli anni e citando colleghi quali Giorgio Platone, Giovanni Bo e Paolo Ercole.
Il percorso espositivo
Il percorso espositivo, arricchito da numerose e complete schede di approfondimento, vede come primo documento il Regolamento edilizio del 1925, dopodiché propone documenti, carteggi e progetti sulle diverse fasi di quel periodo, come i Piani particolareggiati del centro di Asti curati dallo studio “Polis” di Torino nel 1971, il Piano regolatore generale del 1974 e il Piano di edilizia economica popolare nel centro storico, diviso in quattro comparti (via Varrone – piazza Cattedrale; San Rocco – Casermone; San Paolo; piazza Roma – piazza San Martino). E ancora, il Piano per gli insediamenti produttivi del periodo 1976 – 1979, che aveva previsto l’esproprio di 60mila mq nella zona dell’attuale via del Lavoro in corso Alessandria, area destinata a fabbriche e attività artigianali. Un provvedimento legato alla variante al Prgc approvata nel 1978 per perseguire, in particolare nel centro storico, tre obiettivi: recuperare il patrimonio edilizio esistente; riequilibrare l’assetto dei servizi, creando aree verdi ed edifici scolastici; e, appunto, spostare le attività produttive più inquinanti e degradanti.
L’esposizione prosegue fino ai documenti relativi al Piano particolareggiato per la riqualificazione dell’ “isola” tra le vie Gardini, Garibaldi, al Teatro, Grandi e Piazza Alfieri, la cui progettazione iniziò tra il 1985 e il 1988. Un intervento urbanistico significativo nell’ambito dei lavori di recupero del Teatro Alfieri.
A completare l’esposizione documenti legati all’attività di due figure illustri della città: il pediatra Carlo Currado (1901 – 2006) e l’ing. Adolfo Mazzarolli (1902 – 1985), documenti appartenenti ai fondi aggregati dell’Archivio storico Maria Augusta Mazzarolli.
Ingressi
La mostra, che fa parte delle Giornate Europee del Patrimonio 2025, è visitabile gratuitamente su prenotazione dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 15.30 fino al 10 ottobre, con aperture straordinarie il 27 e 28 settembre dalle 14 alle 18 e il 12 ottobre dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18.
Per informazioni e prenotazioni: 0141 531229, as-at@cultura.gov.it.
Photogallery a cura di Mariagrazia Billi