“A occhi aperti”. È il titolo dell’installazione che vede protagonista l’artista Erk14 (Valerio Sarnataro) a Palazzo Zoya di Asti, o meglio, alle sue finestre, in cui si ripercorre con un linguaggio dolente e colorato la storia di questi mesi. In un momento di chiusura forzata dei luoghi culturali, da poco terminato in Piemonte, l’arte si fa strada, apre varchi e percorre nuove vie per continuare ad essere per tutti. Sulle facciate dei palazzi, per esempio, è stata proposta in molte città italiane ed europee.
Così le finestre aperte del palazzo, in via Carducci 63, si sono trasformate grazie appunto all’installazione curata da Raffaella Caruso, che si può ammirare fino al 4 giugno.
Le parole della curatrice
«Erk14 – racconta Raffaella Caruso – ci invita a non rinunciare alla bellezza, a non perdere mai il coraggio di guardare a occhi aperti. Chi si troverà a passare davanti al medioevale Palazzo Zoya potrà ammirare un pop object che mischia oggetti di archeologia quotidiana: dalle tazze alle caffettiere, dalle sedie alle finestre aperte sul niente. C’è tutta la storia di un anno vissuto in casa a causa della pandemia, in un’ansia bulimica di notizie e di cibo. Uno story-board sempre sorretto, però, dalla speranza di un colore assolutamente onirico, aperto al volo finale degli aquiloni».