Apre la mostra su Amelia Platone
Apre domani (venerdì) alle 16.30 la mostra “L’immagine costretta. Storie di donne nelle opere di Amelia Platone”. Una selezione di dipinti, sculture, disegni e incisioni ispirati alla condizione femminile, allestita alla Fondazione Eugenio Guglielminetti presso Palazzo Alfieri ad Asti.
Protagonista della vita culturale dal Secondo Dopoguerra agli anni Novanta, l’astigiana Amelia Platone (1927- 1994) fu docente ed attiva esponente, tra i fondatori, della Società Promotrice Belle Arti di Asti ( 1947) e di Torino (1948), della Galleria d’Arte “La Giostra” di Asti (1967), del Piemonte Artistico e Culturale di Torino, consulente per i Beni Artistici del Comune di Asti (1976-1985). Durante la frequenza all’Accademia Albertina (1948- 1952), dove conseguì i Premi Avondo e Uberti, il maestro Felice Casorati ne intuì le naturali doti compositive, il “segno sensibile, la costruzione armonica, sostenuta”, su cui si consolidò la ricerca espressiva, nelle svariate tecniche e nella pratica dell’incisione.
Le opere esposte
La sua vita artistica è stata segnata da costanti partecipazioni a rassegne in Europa, esposizioni personali in prestigiosi centri italiani e mostre antologiche. L’allestimento che sarà inaugurato domani propone testimonianze significative delle varie stagioni creative che l’hanno vista protagonista: dall’essenziale “Autoritratto” (olio, 1950) all’inedito ”Studio per un ritratto della Signorina Laura Moro”(olio, 1953), dalle più complesse “La modella” (olio, 1953) e “La pianista” (olio, 1954) alle figure di madri raffigurate lungo le vie e tra la folla del mercato (“Donne al mercato” 1958; “ Donna che cammina”, 1977). E ancora, le cartelle di incisioni e le xilografie che si ispirano all’impegno etico e civile dell’artista, i disegni dal tratto severo dedicati alla quotidianità, ai soggiorni in Puglia e in Sicilia, tra il 1957 ed il 1964, anni di tormentata indagine sulla realtà, rinvigorita dal segno e da cromie mediterranee.
La mostra sarà aperta fino al 19 luglio venerdì, sabato e domenica dalle 16.30 alle 18.30. Nel rispetto delle norme ministeriali e regionali, l’accesso alla Fondazione Guglielminetti (corso Alfieri 375) e alle sale espositive sarà limitato a otto visitatori, muniti di mascherina e a distanza di sicurezza.