Andrea Biagioni sul palco
Salirà sul palco del Diavolo Rosso di piazza San Martino ad Asti, stasera (venerdì) alle 21, il cantautore toscano Andrea Biagioni.
Noto al grande pubblico per aver partecipato alla decima edizione di X Factor e a Sanremo giovani 2018, sarà protagonista di un concerto, ad ingresso libero, per presentare l’ultimo album dal titolo “Pranzo di famiglia”.
L’intervista
Gli abbiamo posto alcune domande sul disco e sui progetti futuri.
E’ terminato da poco il festival della canzone italiana. Pensi di tornare in futuro sul palco dell’Ariston dopo aver partecipato a Sanremo giovani 2018?
«Credo di sì, sarà un’esperienza che sicuramente rifarò, prima di scappare in America. In Italia rappresenta una tappa importante per riuscire a fare della vita da musicista/cantante un lavoro».
Cosa ti ha dato quell’esperienza?
«Mi ha fatto capire cosa non mi piace. La tv ha esigenze e ritmi diversi, che spesso non rispettano quelli necessari al fare musica di qualità».
Ora sei in tour fino al 5 aprile per la presentazione del nuovo disco “Pranzo di famiglia”.
Perché questo titolo?
«Semplicemente perché è stato grazie al supporto della mia famiglia e alla collaborazione dei miei amici, musicisti, grafici, fotografi e stilisti se sono riuscito a concretizzare questo disco.
Insomma, si è creata una grande famiglia».
Perché hai sentito l’esigenza di parlare di te?
«Ho concretizzato il mio primo progetto ufficiale all’età di 31 anni, quindi mi sembrava giusto presentarmi in modo chiaro e completo, raccontando della mia storia/crescita personale, musicale e dell’amore per la musica».
Quale il brano che ti è più caro?
«“Angela”, un brano semplice, diretto, pubblicato nel disco nudo com’è nato: chitarra e voce».
Quali sonorità caratterizzano l’album?
«Il disco è un viaggio di otto brani che attraversano sonorità caratteristiche della musica folk americana, passando per la sperimentazione sonora della musica inglese anni Novanta».
Dopo il tour quali progetti hai?
«Sicuramente una vacanza al mare per dedicare il tempo alla mia chitarra, o in America, nella terra del blues, per riavvicinarmi alle sonorità che amo di più e per scrivere nuove canzoni».
In passato hai collaborato con Manuel Agnelli. Pensi che lavorerete insieme anche in futuro?
«Sicuramente sì. Manuel è un amico caro e in questi anni è stato di grande aiuto per la mia crescita artistica».