Metti di uscire nel fine settimana e trovarti in pieno Medioevo. E' quanto è successo, anche quest'anno, alla folla di visitatori che, sabato e domenica, hanno fatto tappa alla quindicesima
Metti di uscire nel fine settimana e trovarti in pieno Medioevo. E' quanto è successo, anche quest'anno, alla folla di visitatori che, sabato e domenica, hanno fatto tappa alla quindicesima edizione di Arti e Mercanti: manifestazione ormai fortemente radicata, a cura della Cna, che ha chiuso, in grande stile, il vivace settembre astigiano. Come vuole la consuetudine, la rievocazione ha gremito il tratto di corso Alfieri, da poco prima di piazza del Cavallo, anch'essa coinvolta dall'evento, fino oltre la Torre Rossa. Un suggestivo e pittoresco viaggio nel passato, senza macchine del tempo né altri marchingegni fantascientifici, che ha ricreato, con fedeltà e ricchezza di particolari, uno spaccato di vita medioevale nel cuore della città, brulicante, per due giorni, dei mestieri, delle arti e dei sapori dell'epoca, di costumi, intrattenimenti, spettacoli, giochi del tempo, della presenza amica di docili e amabili asinelli.
Un incessante flusso di persone ha così ammirato le attraenti merci, esposte in bella vista, sulle bancarelle: dalle composizioni floreali, i saponi pregiati e gli articoli di bigiotteria, realizzati con pietre dure, ai giocattoli e gli utensili in legno. A fare da comune denominatore alle proposte merceologiche la sapienza e l'arte del lavoro artigiano. Lunghe code poi hanno preso d'assalto, senza sosta, i tanti punti di ristoro, per assaggiare le tipicità gastronomiche in menù, tra cui, tanto per citarne alcune, sgonfiotti dolci da passeggio, farinata e pancetta, trippa e fagioli, frittelle di mele, agnolotti. Ad ampliare il ventaglio delle proposte culinarie, accanto ai piatti cucinati sul posto, una lunga serie di tipicità, pronte da acquistare, come salumi, formaggi e dolci leccornie. Ad irrorare il tutto, una altrettanto vasta scelta di bevande, tra cui "vino dell'amore," "nettare di bacco," birre e sangria ai frutti di bosco. Anche quest'anno, dunque, si è confermato il tratto realistico della ambientazione e della ricostruzione storica, attestandosi tra gli elementi vincenti della manifestazione.
Non a caso, proprio al banco che ha saputo meglio riprodurre lo spirito del 1300 è stato assegnato il premio "Miglior stand." Ad aggiudicarsi il riconoscimento, che figurava tra le novità di quest'anno, è stata la ditta Liccu ? Dolce e Salato, che ha sede in corso Alessandria 101 ad Asti, presso la cui postazione è stato possibile degustare ottimi cannoli alla ricotta e crespelle fritte con acciughe. L'edizione appena trascorsa non ha previsto però solo questa novità: grazie, infatti, alla collaborazione con l'indirizzo turistico dell'Istituto Giobert, i ragazzi della scuola si sono calati nei panni di guide, per accompagnare i visitatori alla scoperta dell'itinerario denominato "I passi del viandante." Si è poi vista la partecipazione dei Comitati Palio dei borghi di Baldichieri, Santa Caterina (neo vincitrice del Palio), San Paolo, Don Bosco e Tanaro ? Trincere ? Torrazzo, mentre l'allestimento è stato di nuovo affidato a San Lazzaro.
Come già nelle precedenti edizioni, quella da poco conclusa ha mantenuto poi la vocazione solidale, con la presenza di un paio di banchi per la raccolta fondi a favore dell'Aisla, attraverso la vendita del nostro Barbera. Tra le tante attrattive, anche la presenza del Bibliobus, parcheggiato davanti alla nuova sede della Biblioteca (impegnata nel trasloco) cioè Palazzo del Collegio, in via Goltieri. Non da ultimo, hanno riscosso gradimento gli eventi organizzati a Palazzo del Michelerio, dov'era anche visitabile sia la mostra collettiva dei pittori della Cna Artisti sia quella sui reperti fossili recuperati nell'astigiano. Un mix di ingredienti, insomma, che ancora una volta ha fatto dell'edizione appena trascorsa un evento di successo, nell'ottica di consolidare ulteriormente gli eccellenti traguardi già raggiunti lo scorso anno, quando si era stimato il passaggio di circa 70-?80 mila visitatori.
Manuela Zoccola