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Cultura e Spettacoli
Intervista

Arturo Brachetti: «Vi aspetto da stasera con emozioni e sorprese»

Il noto trasformista salirà sul palco del Teatro Alfieri fino a venerdì con il suo spettacolo “Solo”: «Saranno novanta minuti su un treno di fantasia»

Serate vicine al tutto esaurito questa settimana al Teatro Alfieri. Protagonista il noto trasformista Arturo Brachetti con “Solo”, “one man show” giunto alla settima edizione, in programma da stasera (martedì) a venerdì 26 aprile alle 21.
Nel 2021 aveva avviato il tour di “Solo” proprio dall’Alfieri di Asti. Ora vi ritorna con ben quattro date, inserite per l’elevata richiesta. Quale, secondo lei, il segreto di questo spettacolo?
Questo spettacolo è il “one man show” della mia vita, il “the best of”, per cui la gente ritorna portando parenti e amici, così da condividere un momento bello che ha vissuto.
Posso dire, senza essere smentito, che non esiste al mondo un evento del genere, dato che i grandi spettacoli originali di illusionismo sono veramente pochi. Soprattutto come questo, una specie di grande varietà surrealista, poetico, comico, parodico, con 65 personaggi, disegni sulla sabbia, ombre cinesi, lotte laser, videomapping. Non presenta una sola arma a suo vantaggio, ma parecchie sfaccettature, tanto che ogni venti secondi c’è una sorpresa: sono 90 minuti di cavalcata di un treno di fantasia che non si arresta. E che riserva anche una parentesi alle emozioni. Infatti è incentrato sul tema del ritorno all’infanzia, dove io sono un Peter Pan che fa pace con la sua ombra che vuole riportarlo sulla terra, dove essa può esistere. Lo faccio cercando il compromesso, che accettiamo tutti ad una certa età, tra i sogni e ciò che possiamo fare. Un pensiero condiviso dal pubblico che rende lo spettacolo anche un momento di emozione teatrale pura.
Dove ha portato finora lo spettacolo?
Sia in Italia sia in Europa, dove tra l’altro ho in programma di tornare, con tappe, tra le altre, a Barcellona e al festival di Edimburgo il prossimo agosto, dove sono stato invitato a riconoscimento della mia carriera. Dal 1979 porto infatti nel mondo quest’arte, italiana, avviata quattro secoli fa nella commedia dell’arte e portata in auge tra Ottocento e Novecento dal trasformista Leopoldo Fregoli (che tra l’altro nel 1898 si trasferì ad Asti, dove fece costruire una villa).

L’amicizia con don Mantelli

Nel 2021 era salito sul palco, per un saluto, anche il sacerdote salesiano Silvio Mantelli. Lo inviterà anche quest’anno?
Potrebbe tornare, visto che non vive molto lontano da Asti.
Don Silvio rappresenta il mio impegno sociale. Ho sposato la sua causa benefica: attualmente si occupa di aiutare i bambini delle guerre nelle guerre, per cui è concentrato a sostenere i piccoli che vivono in Ucraina, Palestina e Israele grazie alla rete capillare dei Salesiani.
La vostra è una conoscenza di antica data…
Sì. E’ il prete che mi ha insegnato i giochi di prestigio – che rappresentavano il suo hobby – quando avevo 13 anni, ero timido e bullizzato. Una passione che mi ha conquistato e che mi ha cambiato la vita. La sua stanza, piena di libri e oggetti con cui faceva gli spettacoli di prestigio, mi ha aperto un mondo, tra giochi di carte e di palline. Dopodiché ho cominciato a fare teatro, travestendomi per proporre le varie esibizioni (ad esempio da indiano per fare la corda indiana), arrivando poi al mio primo numero di trasformazione a 16 anni, seguito dal secondo a 20 anni, grazie a cui sono partito per Parigi e sono riuscito a esibirmi al cabaret “Paradis Latin”. Da lì è cominciata la mia carriera internazionale.

I progetti futuri

Quali sono stati gli ultimi progetti e quali saranno gli impegni futuri?
L’anno scorso ho preso parte ad un viaggio nell’opera lirica, con “Il Barbiere di Siviglia” a Salisburgo e “La figlia del Reggimento” al Regio di Torino, grazie a ruoli extra inventati dal regista, in cui ho dato prova dell’arte del trasformismo. Poi sono stato impegnato con il musical “Cabaret” con Diana del Bufalo, per 105 repliche, che riprenderà a novembre. E ancora, nel 2025, continuerò ad esibirmi all’estero con “Solo”.
Nonostante i 67 anni di età, quindi, sono ancora qui, come diceva mio nonno, a “fè balè la sumia” (a far ballare la scimmia; ride, ndr)».

 

Biglietti

Ultimi biglietti disponibili (da 52 a 27 euro; ridotti da 47 a 22), con maggiore disponibilità per la data di stasera, alla cassa dell’Alfieri e su www.bigliettoveloce.it.

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