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Garramone Marisa
Cultura e Spettacoli

Asti con la saracinesca abbassata nella tela di Marisa Garramone

La pittrice ha raffigurato la città ai tempi del Coronavirus. Tra simboli e bandiere, anche le mascherine

La tela firmata da Marisa Garramone

Anche Asti blindata, chiusa in se stessa, isolata, può essere motivo di ispirazione per un artista, per chi sa cogliere il lato più creativo e fantasioso di questa situazione e trasportarlo in questo caso su tela, rivestendolo di colore.
È quello che ha fatto la pittrice Marisa Garramone nel Laboratorio d’Arte di via Astesano 9 che, con la sua sensibilità e la sua interpretazione, ha dipinto Asti e i suoi principali simboli vista attraverso una saracinesca abbassata. C’è il Teatro Alfieri, ci sono le torri, i musei, il Palio, tutti i monumenti e gli eventi che hanno reso grande Asti e che, adesso, sono ancora lì ma inarrivabili, sospesi in questo tempo di pandemia ma pronti a riaprirsi agli Astigiani e ai turisti.

Il commento della pittrice

«Tutto chiuso con un lucchetto senza chiave – spiega la pittrice, coordinatrice dei pittori della CNA artisti in occasione della rassegna “Passepartout en hiver” – sospeso e con un calendario del 2020 in primo piano a sottolineare questo anno difficile».
Una tela grande (110 x 71), realizzata con la tecnica ad olio, dove, tra simboli e bandiere, sono ben visibili anche bottigliette di Amuchina, mascherine e impronte sulla saracinesca, emblema di tutte le attività costrette alla chiusura.
Un’idea che rende perfettamente l’immagine di questi giorni e che rimarrà, nel tempo, muta testimonianza di questo periodo storico.

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