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Asti e Alba si fondononella super ATL Unesco
Cultura e Spettacoli

Asti e Alba si fondono
nella super ATL Unesco

All'assemblea dell'ATL, il consorzio a partecipazione pubblica e privata che si occupa di promozione del turismo, i soci hanno difeso Asti dall'accorpamento con Alba per la nascita della

All'assemblea dell'ATL, il consorzio a partecipazione pubblica e privata che si occupa di promozione del turismo, i soci hanno difeso Asti dall'accorpamento con Alba per la nascita della "super ATL Unesco". A presentare il progetto di riunione delle due agenzie di Asti e Alba in una unica con sede nel centro langarolo, è stata direttamente Antonella Parigi, assessore della Regione Piemonte che ha giustificato l'atto con il bisogno di aggregazione di servizio e di realizzazione di un sistema di promozione che operi oltre i confini amministrativi per mettere insieme aree omogenee. «Un adeguamento – ha spiegato l'assessore – che coinvolte tutto il Paese perchè le regioni stanno lavorando con il Governo per un sistema turistico nazionale più efficiente». E visto che il Piemonte è una delle poche regioni che in questi anni ha registrato un trend positivo, è più urgente che mai passare alla "riforma" delle Atl.

Dopo l'esclusione dalla grande ATL Unesco della parte alessandrina (che pure ha 31 Comuni riconosciuti come patrimonio dell'umanità), l'idea dell'accorpamento fra Asti e Alba inciampa in molti dubbi ed incertezze. Tre le domande che la Presidente dell'ATL di Asti, Maria Teresa Armosino, ha posto all'assessore Parigi per approfondire meglio il futuro del turismo astigiano: quali le sorti delle sedi operative sui territori delle ATL che vengono sostanzialmente cancellate, quali e quante le possibili risorse che resterebbero al territorio e come verrebbero ripartite tra Asti e Alba e, infine, come verranno gestiti i crediti nei confronti della Regione. «L'ATL di Asti ha un bilancio di estremo equilibrio – ha specificato la Presidente Armosino – un modello di cauto e buon operato che non vorremmo venisse penalizzato».

Rassicuranti le risposte dell'Assessore Parigi che ha garantito la sopravvivenza di unità locali per i servizi di accoglienza e il pagamento dei contributi che le ATL attendono da tempo, precisando inoltre che verranno garantiti tutti i posti di lavoro. Meno chiare, in questa fase, ancora le destinazioni delle risorse economiche «Ci sarà un fondo comune che sarà in capo alla nuova ATL, mentre sui territori si lavorerà per centri di costo – ha dichiarato la Parigi – Ovviamente alla legge seguirà un piano di fattibilità e le ATL avranno piena autonomia nell'organizzarsi».

Chiaro l'intervento di Domenica Demetrio, rappresentante della Regione Piemonte nel Cda, che a tal proposito ha chiesto «quale criterio è stato utilizzato? In fondo Asti è capoluogo di Provincia e ha visto crescere i flussi turistici in modo considerevole in questi anni». Così come quello di Mario Sacco, vice Presidente ATL, il quale vede in questo progetto «vanificati anni di lavoro e di collaborazioni con Alessandria che verrebbe esclusa da questo progetto di grande ATL del Sud Piemonte. Da parecchio tempo Asti e Alessandria lavorano insieme per la promozione del Monferrato, in questo modo si disperde tutto il lavoro fatto fino ad oggi».

Tesi che trova anche il supporto di Andrea Cerrato, Assessore al Turismo del Comune di Asti il quale precisa che «con Alessandria si sono fatti grandi passi avanti, sarebbe un balzo indietro di almeno tre anni». Ferma la risposta dell'Assessore Parigi «La sede non posso cambiarla, posso però affermare che ci sarà un ruolo nel CDA per Asti, o addirittura si potrebbe pensare di dare ad Asti la Presidenza. Alessandria rappresenta un territorio diverso. Asti e Alba sono molto più omogenee e si integrano meglio. Alba deve diventare l'hub dal quale poi far partire flussi turistici su tutta l'area Unesco».

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