Asti God’s Talent
E’ stata una grande festa della musica all’insegna della gioia, dell’amicizia e del talento. La gara di cori giovanili parrocchiali Asti God’s Talent, ospitata per il secondo anno nell’ambito del festival Astimusica, si è rivelata un successo, in termini di numeri (con una piazza Cattedrale gremita in ogni angolo e oltre 350 giovani che si sono alternati sul palco) e di contenuti.
Organizzata dalla Pastorale giovanile della Diocesi e presentata da Davide Celestre ed Emanuela Garlisi, la manifestazione è cominciata con la presentazione della giuria. I giudici erano chiamati a valutare i cori in base a sette categorie (performance musicale, interpretazione, arrangiamento, inedito, coreografia, scenografia, premio “pelle d’oca) alla stregua delle nomination degli Oscar. Presieduta dal celebre cantautore Paolo Conte, che anche quest’anno non è voluto mancare alla manifestazione, dove è arrivato di ritorno dalla tappa belga del tour, la giuria era composta da Massimo Cotto (giornalista e direttore artistico di Astimusica); Egidio Carlomagno (animatore e presentatore); don Carlo Rampone (rettore del Seminario interdiocesano di Valmadonna); Alessandro Gallo (cantante della band di rock cristiano “Reale”); Mario Nosengo (attore e direttore delle stagioni teatrali di Asti e Moncalvo); Mauro Tabasso e Marco Maccarelli, musicisti legati al Sermig – Arsenale della Pace di Torino; Emily Boella (fiorista e decoratrice di interni).
L’omaggio a Paolo Conte
In omaggio al famoso chansonnier astigiano, si è svolto il momento caratterizzante di questa edizione: Alessandro Gallo ha cantato “Azzurro”, il brano (tra le tre canzoni italiane più famose nel mondo) portato al successo da Adriano Celentano, che porta la firma di Vito Pallavicini e, appunto, di Paolo Conte. E che quest’anno celebra il 50esimo anniversario.
Dalla sua postazione in giuria Conte ha seguito con interesse l’esecuzione, accompagnata dal canto della piazza, per poi confidare: «Vi dico solo che, se avevate intenzione di farmi commuovere, ci siete riusciti».
Le esibizioni
A seguire la gara, con due brani di carattere religioso – in due casi anche inediti – per ogni formazione.
Sul palco sono saliti, nell’ordine, i cori di Refrancore, diretto da Stefano Accornero, accompagnato da un pubblico che faceva tifo da stadio; Villanova, diretto da Francesca Gilli, vincitore della prima edizione del talent nel 2015, che ha concluso l’esibizione disegnando “in diretta” un croce attraverso due coppie di mani che si intrecciavano; il coro di San Domenico Savio, diretto da Nuccia Scoglia, composto anche da bambini molto piccoli. E ancora, una novità di questa edizione: il coro Zona Sud, composto da ragazzi delle parrocchie di Costigliole, Isola, Boglietto e Montegrosso diretti da Benedetta Bosco. Quindi la parrocchia del Don Bosco, con un coro composto da oltre 60 ragazzi, nato quattro anni fa proprio per partecipare al talent. Diretto da Ilaria Forno e Francesco Fassio, è stato quello che, insieme alla Torretta, ha accolto la proposta dello staff dell’evento di presentare un brano inedito.
Infine la formazione della Torretta, vincitrice della scorsa edizione del talent, diretta da Emanuela Contarin. E il coro della Cattedrale, diretto da Elena Bosia, Giulia Casalegno e Alessandra Viola, che ha ricevuto i complimenti di Conte. «E’ stato quello che mi ha dato l’idea di swing – ha affermato il cantautore dopo l’esibizione – più di tutti gli altri. Mi è piaciuta anche la barca (protagonista della scenografia, ndr): è dai particolari che si vedono le cose riuscite».
Durante la gara – che ha visto tutti i cori ricevere complimenti di vario tipo dai membri della giuria – ogni giudice era impegnato nella scelta dei tre migliori cori per la categoria di cui aveva la responsabilità. Al termine la giuria si è riunita per decidere i vincitori delle sette categorie. Nel frattempo il palco ha ospitato l’esibizione degli alunni della scuola elementare “Donna” di Serravalle, che seguono il progetto “Bimbisvegli” del maestro Giampiero Monaca, che hanno proposto uno spettacolo tra musica e parole dal titolo “Adesso tocca a noi”. I bambini, insieme a profughi del centro di accoglienza gestito da Agathon a Serravalle, hanno stimolato il pubblico a riflettere sul tema dell’accoglienza degli stranieri, con brani musicali originali e gentilmente concessi da Yo Yo Mundi e una scenografia realizzata in collaborazione con il Museo dell’Immaginario – Magopovero di Asti.
I premi
Il premio “Miglior coreografia” è andato a San Domenico Savio, perché, come ha affermato Mario Nosengo, «mi ha toccato il cuore, facendomi tornare bambino». Il premio “Miglior interpretazione” a Villanova; il premio “Miglior brano inedito” al Don Bosco, «per il coraggio e la gioia dimostrata dai giovani, anche se mi sarebbe piaciuto assegnare il riconoscimento ex aequo alla Torretta», ha spiegato Alessandro Gallo.
Il premio “Miglior scenografia” è stato assegnato alla Cattedrale, in quanto, come ha sottolineato Emily Boella, «la scenografia semplicissima ha toccato il cuore, e tutti ci siamo sentiti dentro quella barca». Il premio “Miglior arrangiamento” a Villanova per l’eleganza che lo caratterizzava; il premio “Miglior performance musicale” alla Torretta, «per la capacità – come ha spiegato Massimo Cotto – di sorprenderci e giocare fra gli estremi del sussurro e della gioia». Infine, il premio “pelle d’oca” al Don Bosco «per l’energia, l’entusiasmo e la carica dimostrati», come ha affermato Egidio Carlomagno.
Infine, sono stati assegnati il premio Gazzetta d’Asti, sulla base dei coupon di preferenza arrivati nella redazione del settimanale diocesano, che ha visto al primo posto Refrancore con 447 voti. E il premio del pubblico tramite gli sms inviati dagli spettatori durante la serata, che, come l’anno scorso, ha premiato il Don Bosco.