Fino al 19 dicembre, tutti i week end, il piano terra di Palazzo Ottolenghi si aprirà ai cultori di Lele Luzzati che potranno visitare la mostra allestita nell’ambito del FestivaLieve “Luzzati, Calvino e il concetto di levità”.
In mostra una quarantina di tavole originali realizzate da Luzzati su commissione della casa editrice Einaudi per tre libri di favole: L’Augellin Belverde, Il Visconte Dimezzato e Il Principe Granchio.
Curatore della mostra è Sergio Noberini, presidente della Lele Luzzati Foundation e di Casa Luzzati ma soprattutto grande amico dell’artista.
Perchè Luzzati è un autore così moderno e amato?
Credo la risposta si trovi nel fatto che, con la sua arte, ha attraversato tanti linguaggi: teatro, illustrazione, grafica, ceramica, arredo urbano, scenografia cinematografica, arredo navale. Il suo colorismo è diventato non solo un segno distinguibile in tutto il mondo, ma trasmette anche un profondo messaggio positivo. Nonostante avesse vissuto i drammi della seconda guerra mondiale e della persecuzione razziale, Luzzati non è mai stato un uomo drammatico e questa sua “levità” è molto apprezzata.
Quanta Asti c’è nei lavori del maestro?
Luzzati ha profonde radici nella terra astigiana. La sua famiglia, in fuga dopo la promulgazione delle leggi razziali, venne ospitata prima a Cessole e poi a Calosso. La vostra gente e le vostre colline hanno salvato lui e i suoi cari e il legame che si instaurò in quegli anni bui è durato per tutt a la vita. Ricordo bene che fino al 2005 la famiglia che lo aveva ospitato veniva a fargli visita a Natale, a Genova, e continuava a portargli in dono i prodotti della terra. Per non parlare del suo impegno per il Palio e il sodalizio con lo scenografo astigiano Guglielminetti: due uomini che hanno segnato la storia del teatro del Novecento.
Perchè andare a vedere la mostra allestita a Palazzo Ottolenghi?
Perchè è una lettura nuova della sua opera attraverso un dialogo con Calvino, altro maestro della levità, che non ha mai conosciuto nè incontrato. Entrambi fanno parte di quello straordinario gruppo di intellettuali del Novecento quali Rodari, Munari, Dario Fo che, pur senza frequentarsi seguivano un flusso d’arte che faceva della leggerezza, nella sua più alta espressione, un inno alla vita dopo aver attraversato l’orrore.
Lei è l’attuale custode dell’arte di Luzzati.
Ci siamo conosciuti nel 1980. Io facevo altro ma fu un incontro illuminante e mi scelse come divulgatore e procuratore delle sue opere. Oggi l’obiettivo della fondazione è quella di realizzare un’opera ragionata della sua vastissima produzione per presentare il suo patrimonio custodito in case private, teatri, musei, collezioni.
La mostra, ad ingresso gratuito, è aperta il venerdì dalle 15,30 alle 18,30, il sabato e la domenica dalle 10 alle 18,30.
Mentre sono state aperte le prenotazioni e le prevendite dei biglietti agli eventi di FestivaLieve che si terrà dal 25 al 28 novembre con numerosi ospiti.
Programma e info su www.festivalieve.com.
(Fotoservizio Billi)