Il dottor Giorgio Vitari torna ad Asti. Non più come Procuratore della Repubblica ma nuovamente nelle vesti di prolifico autore di gialli che hanno per protagonista il suo alter ego Francesco Ròtari.
Oggi pomeriggio, mercoledì 8 febbraio, alle 17 l’Università di Asti ospiterà la presentazione del suo nuovo romanzo “Il Procuratore e il diavolo di Lucedio”, Neos Edizioni.
L’introduzione è affidata a Silvia Maria Ramasso, titolare della Neos di Torino e l’avvocato Cristina Preti del Foro di Asti leggerà alcune pagine del romanzo ma la presentazione sarà di Stefano Cotti, attualmente sostituto alla Procura della Repubblica di Asti, in passato stagista del dottor Vitari alla Procura di Vercelli. E, soprattutto, coprotagonista del romanzo in cui viene ribattezzato Stefano Crudo.
Questo di caratterizzare i personaggi che ruotano intorno al procuratore Rotari con nomi che richiamano (anche con ironia) quelli di colleghi, collaboratori e avvocati realmente esistenti e conosciuti dall’autore, è un fil rouge che unisce tutti i romanzi di Vitari. Anche perchè ogni libro, e dunque ogni giallo, è stato ambientato in ognuna delle Procure in cui Vitari ha lavorato nella sua lunga carriera prima del pensionamento.
Anche Asti ha avuto la sua ribalta, nel libro “Il Procuratore e la Casa del Pavone”; questa volta invece tocca alla sua esperienza a Vercelli.
L’omicidio di un noto antiquario della città si intreccia con le leggende che accompagnano la storia della chiesa sconsacrata ex Madonna delle Vigne di Lucedio.