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«Astigiani, sosteneteci nella candidatura a Capitale della cultura»

Due gli hashtag a disposizione per postare foto della città sui social nell’attesa dell’audizione a Roma il 20 marzo

La lunga corsa per l’elezione di Asti a Capitale della Cultura 2025 sta giungendo agli ultimi metri.
Martedì scorso, infatti, scadeva il termine per l’invio al Ministero degli ultimi materiali richiesti, tra cui il video di presentazione, in vista dell’audizione prevista a Roma il 20 marzo.
Data cui sta pensando costantemente, con emozione e orgoglio, l’assessore comunale alla Cultura Paride Candelaresi, dopo l’invio del dossier di candidatura lo scorso settembre che ha portato Asti, a gennaio, ad essere selezionata tra le dieci finaliste insieme ad Agrigento, Aosta, Assisi (Perugia), Bagnoregio (Viterbo), Monte Sant’Angelo, Orvieto (Terni), Pescina (L’Aquila), Roccasecca (Frosinone) e Spoleto (Perugia).

Le parole dell’assessore Candelaresi

«Sarà il primo anno in cui torneranno le audizioni in presenza al Ministero – spiega – dopo essersi svolte in streaming causa pandemia. Appuntamento in cui mostreremo il video realizzato per l’occasione e daremo spazio ad alcuni interventi (massimo dieci in trenta minuti). Di sicuro parleremo io, il sindaco Maurizio Rasero e il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, la cui presenza ci gratifica molto anche perché sottolinea come, essendo Asti l’unica città candidata della regione, si stia giocando una partita che coinvolge tutto il territorio piemontese, che, in caso di vittoria, beneficerebbe dei risvolti economici e di immagine come la nostra città. Quindi interverrà Roberto Daneo, il qualificato manager astigiano che, per amore della sua città, ha curato gratuitamente il progetto di candidatura. Inoltre stiamo pensando di coinvolgere alcuni personaggi astigiani del mondo della cultura e dello spettacolo in qualità di testimonial, che potrebbero partecipare ad un secondo video in cui raccontano cosa rappresenta Asti per loro, insieme a persone comuni, dalla studentessa che esce da scuola all’anziano che parla in piemontese».

Il video

Un ruolo importante sarà ricoperto dal video. «Prevede una narrazione in prima persona – anticipa l’assessore – in cui Asti si racconta con le sue ricchezze e bellezze grazie alla voce di una narratrice. Inizia e termina con la stessa frase (“Io sono Asti, io sono provincia e sono orgogliosa di esserlo”) e, con un riferimento ai 176 progetti del dossier di candidatura, vuole lanciare una suggestione alla giuria. Asti si presenta infatti come città legata alle tradizioni e a cittadini illustri del passato e del presente, guardando ad un territorio allargato – dato che abbiamo puntato molto sul concetto di provincia – proiettato anche verso il futuro. Raccontando esattamente ciò che siamo, senza esagerare».
L’assessore non nasconde l’intenzione di mostrare il video in occasione di un incontro pubblico ad Asti prima del 20 marzo. «Sarebbe un bel momento di restituzione alla città – ammette – anche per trasmettere l’entusiasmo che ha accompagnato questo percorso fin dall’inizio, sottolineato dallo stesso Roberto Daneo, che ha molta esperienza in questo tipo di progetti».

L’audizione

In vista dell’audizione, quindi, il gruppo di lavoro sta affinando la scaletta degli interventi, incrociando le dita in vista della proclamazione del vincitore, prevista ad aprile. La città vincitrice, infatti, otterrà un premio da un milione di euro.
«Sarebbe meraviglioso – conclude l’assessore – perché, oltre all’ingente cifra da investire in ambito culturale, Asti potrebbe fregiarsi, in futuro, di un marchio prestigioso, con significativi risvolti dal punto di vista economico, turistico e di immagine. Sarebbe un vero e proprio investimento per il futuro».

Gli interventi del dirigente Demarchis e del sindaco

D’accordo il dirigente comunale del settore Cultura, Angelo Demarchis, che rimarca la tempistica del percorso intrapreso. “La riunione di Giunta in cui l’Amministrazione ha deciso di candidarsi – ricorda – è datata 22 marzo 2022. Questo ricco percorso è durato un anno e si è rivelato il primo momento in cui la città si è dotata di uno strumento per prendere coscienza della sua dimensione culturale complessiva».
«Questa candidatura – aggiunge il sindaco Maurizio Rasero – arriva dal basso. Già altre Amministrazioni ne avevano parlato in passato, ma noi abbiamo deciso che fosse arrivato il momento giusto per tentare. Il percorso intrapreso è stato un vero e proprio gioco di squadra, che ci ha visto tutti uniti verso un unico obiettivo. Viviamo questo ultimo periodo con serenità, consapevoli di aver fatto tutto il possibile. Nello stesso tempo chiediamo il supporto della città, attraverso una copertura mediatica e il coinvolgimento dei cittadini. “Far girare” il nome della città consentirebbe di mostrare la nostra vitalità. La vittoria è infatti difficile, ma non impossibile».
Allo scopo di coinvolgere i cittadini è stata presentata una iniziativa. «Abbiamo deciso – spiega l’assessore Candelaresi – di lanciare due hashtag sui social network in modo che possano essere condivisi dai cittadini – #asticapitalecultura e #coltiviamoinsiemelacultura – da utilizzare per pubblicare post con una fotografia legata alla città, ad un suo scorcio, ad una manifestazione cui si è partecipato, magari abbinando all’immagine una frase significativa. Non bisogna essere fotografi professionisti, per cui l’invito è aperto a tutti. Noi condivideremo i post sui nostri canali social».

Il manager Roberto Daneo

Da parte sua il manager Roberto Daneo esprime due concetti. «In questa fase del percorso – afferma – vorrei sottolineare due aspetti che ho riscontrato in questi mesi: la coralità, in quanto siamo stupiti della partecipazione massiccia degli attori astigiani che fanno cultura e che hanno contribuito alla costruzione del dossier, e l’ecletticità, in quanto abbiamo riunito una elevata quantità di proposte che intersecano sentieri culturali diversi. Ora dobbiamo raccontarlo al meglio, presentare la nostra visione ed evidenziare la sostenibilità dei progetti. Con il nostro 10% di possibilità andremo a sfidare nove città estremamente importanti sotto il profilo culturale, storico e della produzione di cultura. Andremo a Roma con grande convinzione».

 

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