Tra cornamuse e testi in latino, non si può certo dire che la conclusione di Astimusica sia stata banale. Ad animare lultima serata del festival sono stati i Folk Stone, band bergamasca che unisce
Tra cornamuse e testi in latino, non si può certo dire che la conclusione di Astimusica sia stata banale. Ad animare lultima serata del festival sono stati i Folk Stone, band bergamasca che unisce elementi della tradizione folk alle sonorità heavy metal. Il loro concerto ha forse sorpreso gli stessi organizzatori, che si sono ritrovati una piazza Cattedrale stracolma di pubblico non poche persone erano in kilt pronto a saltare sui pezzi del gruppo. Concerto gratuito, va sottolineato, di una band sconosciuta ai più che in termini assoluti è riuscita a riscuotere più entusiasmo di big come Neffa, Irene Grandi o Chiara (i cui show, però, erano a pagamento). Per loro, un pubblico di circa 500 persone, media stabile per tutte le serate delledizione di questanno, al di fuori dei due picchi registrati ai concerti di Vecchioni e dei Nomadi. 1200 paganti per il primo, addirittura 2000 per i secondi. Vecchie pellacce della musica italiana, per nulla intenzionati a tirare i remi in barca.
A riscuotere entusiasmo era stato anche il Sinfonico Honolulu, sul palco insieme a Giovanardi, così come il concerto blues con lospite donore Jake Walker; nemmeno loro nomi celebri, non quanto i già citati cantanti pop, ma capaci di riempire la piazza e di allestire uno spettacolo degno di nota. Eppure un cartellone che sfoggia nomi più o meno grandi è imprescindibile, spiega Fabio Gallo, che con la sua agenzia lAltoparlante cura le relazioni del festival. «I nomi aiutano Astimusica da un punto di vista mediatico spiega e daltra parte gli artisti più noti sono stimolati a venire in piazza Cattedrale. Non dimentichiamo che si tratta di un palco ben noto, anche grazie al passaparola, negli ambienti musicali. Inoltre, a livello economico il Comune non rischia nulla.»
Alcuni tra i personaggi citati, ad esempio, non hanno un cachet e si accontentano dei proventi dei biglietti (10mila euro, circa). Con tutti i rischi del caso, visto che nelle stesse sere suonavano Fiorella Mannoia e Jovanotti. Insomma, anche gli artisti si accollano il rischio dimpresa. Smontato il palco in piazza Cattedrale, Astimusica vivrà ancora tre giorni nel cortile di Palazzo Ottolenghi. Questa sera i rapper premiati da Mtv Spit, domani il recital-concerto di Cinaski, ai confini tra musica e poesia (5 euro). Mercoledì ancora il duo Ex, Giancarlo Onorato e Cristiano Godano, nello spettacolo musicale Semi di Musica Vivifica (8 euro). Con loro la band astigiana Med in Itali.