Un pubblico più giovane rispetto al passato ha caratterizzato l’edizione 43 del festival AstiTeatro, svoltasi dal 25 al 31 agosto, organizzato dal Comune di Asti con l’associazione Craft in collaborazione con numerosi Enti e associazioni.
Emerge dai questionari che sono stati sottoposti al pubblico in occasione dei 14 spettacoli del cartellone, che per il secondo anno ha mantenuto la collocazione a fine agosto, anziché a giugno come tradizione, introdotta a causa dell’emergenza sanitaria.
Parla Emiliano Bronzino
A parlarne Emiliano Bronzino, direttore artistico del festival.
«In primo luogo – afferma – va fatto un plauso all’Amministrazione comunale che, in questi due anni di emergenza Covid, ha comunque deciso di organizzare il festival, fatto non scontato nel panorama nazionale. Va poi detto che, per volontà della stessa Amministrazione, gli spettacoli sono stati ridotti di numero (14 in sette giorni, più due anteprime a luglio) per evitare di sovraccaricare l’offerta culturale in un periodo comunque difficile, considerando che il festival è arrivato al termine di un’estate che ha visto una lunga programmazione e diverse rassegne a partire dai primi di giugno. E che, a differenza del 2020, ha compreso anche il cartellone “Edizione straordinaria”, con il recupero degli spettacoli delle stagioni della rete Patric (Teatro Alfieri, Spazio Kor, Teatro di Dioniso e Mon Circo)».
«La risposta del pubblico – continua – è stata comunque buona. Facendo le dovute proporzioni tra i cartelloni, con differenti durata e quantità di eventi proposti, il numero assoluto degli spettatori è leggermente calato rispetto all’anno scorso, ma il ricavo totale è rimasto sostanzialmente invariato, dato che dipende dalla tipologie di biglietti/abbonamenti richiesti. Abbiamo anche notato un rinnovamento del pubblico, con una crescita del 25% di giovani sotto i 30 anni e un incremento degli under 50. Il 75% degli spettatori proveniva dall’Astigiano, il 25% da fuori provincia. Tranne alcune eccezioni, poi, abbiamo notato che il pubblico presente è aumentato con il trascorrere dei giorni, per cui ha premiato gli spettacoli della seconda parte della settimana, con “punte” in concomitanza degli spettacoli “Jackie” e “Shadows. Omaggio a Chet Baker”, organizzato con il Torino Jazz Festival Piemonte».
Un ringiovanimento del pubblico dovuto anche alla collaborazione con l’associazione Craft, che dialoga con questo tipo di spettatori? «Sicuramente – precisa Bronzino – l’associazione Craft, in particolare Fabiana Sacco che ringrazio (così come il sindaco Rasero e l’assessore alla Cultura Imerito), ha lavorato benissimo con la fascia dei più giovani, sia dal lato del pubblico sia da quello dell’organizzazione. Tramite progetti di Alternanza scuola lavoro ha infatti coinvolto numerosi ragazzi che, oltre ad avere mansioni organizzative, hanno anche redatto un blog di critica degli spettacoli in cartellone».
«Spettacoli che, nel rispetto della vocazione del festival fondata sulla drammaturgia contemporanea – evidenzia – mirano ad intercettare pubblici diversi, con proposte variegate, dalla musica agli spettacoli per famiglie».
Il commento dell’assessore Gianfranco Imerito
Ad esprimere piena soddisfazione sul festival da poco concluso l’assessore comunale alla Cultura, Gianfranco Imerito. «Il bilancio – afferma – è più che buono. Il festival, che ha avuto riscontri decisamente positivi, si è inserito in un lungo calendario di eventi che mi ero riproposto di offrire alla città dopo il secondo lockdown. Non è stato facile, ma siamo riusciti a proporre, oltre al festival, la rassegna “Edizione straordinaria” e il lungo cartellone di “Estiamo insieme”. Un risultato che ci pone in ottima posizione, a livello di immagine e di considerazione, in Piemonte, cosa che ci favorirà molto anche nella collaborazione con la Fondazione Piemonte dal Vivo».
Imerito sottolinea anche come la risposta della città sia stata buona. «All’inizio, come prevedibile – precisa – è stentata un po’, perché la gente doveva riprendere l’abitudine ad andare a teatro e a vedere gli spettacoli dal vivo, ma con il passare delle settimane è cresciuta. Così come l’introduzione del Green Pass ha portato ad un calo fisiologico, come per tutte le novità, solo nei primi due giorni dall’entrata in vigore».
«Per questo – aggiunge – voglio ringraziare il direttore artistico Bronzino e lo staff del festival, oltre ai dipendenti del Comune e dell’Alfieri che hanno dimostrato disponibilità e impegno durante lo svolgimento delle varie rassegne».
La stagione invernale
Archiviati gli appuntamenti estivi, si stanno definendo gli ultimi preparativi della stagione invernale. «La Stagione 2021/2022 del Teatro Alfieri – anticipa – comincerà il 22 ottobre per terminare all’inizio di aprile. Prevederà tra i 19 e i 21 spettacoli, più altri eventi fuori abbonamento, prevalentemente di prosa e musica. Tra questi, alcuni titoli che verranno ripresi perché non circuitati (causa Covid) lo scorso anno e altri titoli nuovi. Il tutto senza esagerare con il numero di appuntamenti, dato che bisogna sempre tener conto del fatto che le restrizioni rimarranno e che l’emergenza sanitaria non è stata superata. Speriamo, a questo proposito, che il ringiovanimento del pubblico notato ad AstiTeatro caratterizzi anche il periodo invernale, per compensare le eventuali assenze, causa timori diffusi per il Covid, della fascia di pubblico di età più elevata».
Elisa Ferrando