Ha preso il via lunedì la sedicesima edizione della “Cattedra Vittorio Alfieri”, scuola di alta formazione organizzata dalla Fondazione Centro di Studi Alfieriani.
In programma fino a sabato 10 settembre nella sala conferenze di Palazzo Mazzetti, accoglie oltre dieci dottorandi e dottori di ricerca selezionati in base al merito. A loro è stata infatti offerta (come “borsa di studio” con ospitalità a carico della Fondazione Centro di studi alfieriani) questa occasione di approfondimento di temi e motivi che gravitano attorno al poeta Vittorio Alfieri, ma che poi si irradiano verso altri autori, aprendo nuovi percorsi. Al contempo, si collegano in remoto uditori esterni, anche da Paesi extraeuropei come Giappone e Argentina.
A tenere gli incontri – articolati sia al mattino sia al pomeriggio – sono docenti provenienti da atenei italiani e stranieri (da “La Sapienza” di Roma all’Università di Strasburgo). Il sabato mattina sarà invece dedicato ai giovani partecipanti che potranno illustrare i loro progetti di ricerca.
Il tema
Titolo dell’edizione 2022, che riassume il filo conduttore delle giornate, è “Le città di Alfieri. Luoghi reali e luoghi letterari”. «L’obiettivo – spiega Carla Forno, direttore della Fondazione Centro di Studi Alfieriani e docente della prima lezione di ieri – è compiere un viaggio attraverso i luoghi nei quali Alfieri soggiornò a lungo e che talvolta influenzarono l’elaborazione delle sue opere, delineando una storia e geografia della biografia intellettuale del poeta. Al contempo, si vorrebbe anche delineare un affresco delle principali città nelle quali Alfieri trascorse momenti cruciali della sua vita, partendo ovviamente da Asti, dove nacque nel 1749, per arrivare a Roma e Napoli, e ancora a Pisa, Siena, Colmar, Londra, Parigi, fino a Firenze, città in cui morì nel 1803».