Si potrà ammirare una delle più importanti collezioni d’Europa di fossili di cetacei, rinvenuti in Piemonte, all’esposizione paleontologica “Balene Preistoriche”.
La mostra sarà inaugurata venerdì 17 settembre nell’ex Chiesa del Gesù (Complesso del Michelerio, corso Alfieri 381) e rimarrà allestita fino al 17 settembre 2022.
A presentare l’evento, lunedì in conferenza stampa, il presidente del Parco Paleontologico Territoriale dell’Astigiano, Livio Negro, insieme al Soprintendente Alberto Crosetto, al direttore del Parco Paleontologico Graziano Delmastro, al paleontologo Piero Damarco, curatore della parte tecnico-scientifica dell’esposizione, e ai rappresentanti degli Enti partner del progetto. L’evento è infatti promosso dal Parco Paleontologico Astigiano e dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio Asti e Alessandria, in partnership con il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato e la Fondazione Asti Musei, oltre che in collaborazione con Fondazione CRT e Associazione Paleontologica Astensis.
Le parole del presidente Negro
«Siamo fieri – ha esordito Livio Negro – di aver dato vita ad una esposizione temporanea che presenta reperti di tale valore scientifico e paleontologico. E che, inoltre, garantisce nuova visibilità alla nostra esposizione permanente, ugualmente ricca di reperti di incredibile importanza. Anche la collana editoriale “Identità cultura e territorio”, il cui primo volume verrà pubblicato in occasione dell’inaugurazione dell’esposizione, va ad arricchire un progetto ampio, frutto di un grande lavoro di ricerca, nel quale si è rivelato fondamentale il supporto e il lavoro sinergico con le istituzioni locali. Il nostro obiettivo a lungo termine, attraverso questo percorso, è quello di costruire un progetto di candidatura del Parco Paleontologico Territoriale Astigiano come Patrimonio Unesco per gli affioramenti fossiliferi di Valle Andona e Valle Botto. Un riconoscimento che avrebbe un’importante ricaduta positiva sull’intero territorio».
Il riferimento editoriale è al volume scientifico “Valleandona, Mare e Fossili”, a cura di diversi autori (tra cui Piero Damarco), che inaugurerà la collana editoriale curata dall’Associazione Paleontologica Astensis. E’ frutto di una intensa attività di ricerca e analizza la realtà del territorio andonese e i suoi giacimenti di fossili marini del Pliocene, molto noti all’estero in ambito storico-scientifico-museale fin dalla fine del Settecento.
Il presidente Negro ha poi colto l’occasione per annunciare un altro importante tassello: l’ingresso del Museo Paleontologico nella Fondazione Asti Musei, già deliberato, che verrà ufficializzato venerdì 3 settembre. «Un modo – ha concluso – per fare sinergia, condividendo promozione e coordinamento delle iniziative in modo da valorizzare il patrimonio culturale astigiano».
I reperti esposti
A spiegare i “contenuti” della mostra – che riunisce la collezione di Asti con gli oltre 150 reperti ricevuti dall’Università di Torino nel 2019 – il paleontologo Piero Damarco.
«Verranno presentati – ha spiegato – alcuni esemplari di cetacei fossili piemontesi che non sono mai stati mostrati al pubblico. Si tratta principalmente di reperti di balenottere arcaiche che hanno segnato tappe evolutive importanti di questi animali. Tra queste, due nuove specie uniche al mondo: “Tersilla”, studiata recentemente, e la balenottera di Moleto, ritrovata in maniera inaspettata, che è la più antica del Mediterraneo. Oltre a questi esemplari, interessanti sono i resti fossili dell’area di Valle Andona, territorio che non potevamo non raccontare nel nostro progetto vista la sua importanza in ambito scientifico-paleontologico. Tra questi, uno degli scheletri di delfinide più completi esistenti e ritrovamenti di conchiglie che ci teniamo ad esporre per mantenere vivo il collegamento con il pubblico. La conchiglia, infatti, è il reperto fossile più noto nell’immaginario comune, il simbolo della conoscenza popolare dei fossili».
Accanto alla mostra, sarà visitabile un’esposizione permanente in cui si descrivono i più importanti eventi geo-paleontologici degli ultimi 25 milioni di anni.
Orari
“Balene Preistoriche” sarà visitabile a partire dal 17 settembre dal lunedì al venerdì dalle 11 alle 17, il sabato e la domenica dalle 11 alle 18, unitamente all’esposizione permanente, con un biglietto dal costo di 7 euro (ingresso) o di 10 euro (ingresso con visita guidata).
Fino al 3 ottobre, durante il periodo della Douja D’Or, la collezione permanente del Museo e l’esposizione Balene Preistoriche saranno aperti eccezionalmente anche di sera, dalle 20 alle 23 il venerdì e il sabato e dalle 20 alle 22.30 la domenica, con la possibilità di acquistare un biglietto ridotto rispetto a quello standard, dal costo di 5 euro per l’ingresso e di 7 euro per l’ingresso con visita guidata. La collezione permanente del Museo sarà aperta anche in occasione del primo weekend della Douja D’Or, sabato 11 settembre dalle 20 alle 23 e domenica 12 settembre dalle 20 alle 22.30, anche in questo caso con prezzi ridotti (3 euro per l’ingresso e 5 euro per la visita guidata).