Alla vigilia di Asti Teatro 38, il principio enunciato dal Comune era stato «sperimentiamo, per intuire la direzione da prendere». Domenica sera è calato il sipario sul Festival, concludendo un’edizione ricca per quantità
Alla vigilia di Asti Teatro 38, il principio enunciato dal Comune era stato «sperimentiamo, per intuire la direzione da prendere». Domenica sera è calato il sipario sul Festival, concludendo un’edizione ricca per quantità e varietà di spettacoli. In cartellone non mancavano gli appuntamenti dal sapore più classico, come la “Locandiera” di Goldoni con Silvia Gallerano, ambientata sul Delta del Po negli anni Cinquanta. Ma i numeri – in totale 6000 spettatori e 1800 biglietti venduti – confermano che l’interesse era tutto per “Il nuovo che avanza”, dieci testi nuovi sotto ogni punto di vista.
Stile, autori, interpreti; per dirla in breve, l’essenza di quello che di più fresco e innovativo abbia da offrire il teatro italiano contemporaneo. «Asti Teatro da anni cerca un’identità – commenta Gianluigi Porro, direttore artistico insieme all’assessore Massimo Cotto – e il seguito che ha avuto “Il nuovo che avanza”, quasi un tutto esaurito per spazi teatrali che contano al massimo un centinaio di poltrone, può essere uno spunto per riflettere sulle prossime edizioni. È emerso che anche i luoghi contano: si sono animati cortili e palchi, angoli di città dove il pubblico evidentemente si aspetta di vedere un festival.»
Insomma, se l’edizione 38 doveva essere di sperimentazione, la prossima potrebbe giocare tutte le sue carte su una netta differenza con la stagione invernale del Teatro Alfieri. «Nonostante i fondi limitati, già quest’anno abbiamo ospitato compagnie che avevano ricevuto numerosi premi. E Asti Teatro ha ancora una sua autorevolezza tale da attirare spettacoli di rilievo, chi organizzerà le prossime edizioni avrà numerosi elementi per comporre il cartellone.» Cercando magari di ritagliare per la nostra città uno spazio tra i festival più blasonati, come quelli di Spoleto e Santarcangelo.
Intanto la fame di nuovo ha trovato conferma anche nel successo di Scintille, il premio per le compagnie emergenti che nelle scorse settimane ha anticipato Asti Teatro. Tanto seguito e due progetti premiati ex aequo, Servo Muto con “Phoebus Kartell” e Compagnia Teatro Presente con “The hard way to understand the each other”.
e.p.r.