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"Canelli è Unesco", la scritta su Castello Gancia e le reazioni dei canellesi
Cultura e Spettacoli

"Canelli è Unesco", la scritta su Castello Gancia e le reazioni dei canellesi

«Canelli è UNESCO». Con una scritta luminescente proiettata sulla facciata del Castello Gancia domenica sera il comune ha voluto festeggiare e rendere omaggio al prestigioso riconoscimento

«Canelli è UNESCO». Con una scritta luminescente proiettata sulla facciata del Castello Gancia domenica sera il comune ha voluto festeggiare e rendere omaggio al prestigioso riconoscimento internazionale che fa delle colline di Davide Lajolo, Cesare Pavese e Beppe Fenoglio patrimonio dell'umanità. Una notizia che ha investito inevitabilmente l'intera Valle Belbo, territorio profondamente coinvolto nel processo di candidatura con i suoi due centri più importanti, Nizza e Canelli, a cui è stato assegnato il bollino UNESCO.

I commenti in piazza e in rete si sprecano. Nella due giorni dell'Assedio l'argomento che ha tenuto banco, insieme ai risultati della nostra Nazionale di calcio, era proprio il destino della nostra candidatura. Arrivata la conferma, sul noto social network Facebook i canellesi, più che i nicesi, sono esplosi i commenti di festa e giubilo, alternati anche da qualche dichiarazione sarcastica. Si contano gli entusiasti a prescindere, che sono felici e si sentono «tutelati in quanto patrimonio dell'umanità». Chi ebbro di orgoglio pubblica sulla sua pagina le foto delle colline scattate dalla finestra di casa, esaltando i colori sgargianti della natura con i provvidenziali filtri di Instagram e chi già prospetta importanti ricadute economiche per la valle.

Ma come sempre accanto agli entusiasti arrivano i cinici a guastare un poco la festa. Tra i commenti più al vetriolo quelli che osservano: «i capannoni di eternit e le colate di cemento saranno sicuramente tappe imperdibili dei nuovi pacchetti turistici». Infine, si contano semplicemente i realisti: «Bene il riconoscimento Unesco, che rappresenta una grane opportunità. Solo, non facciamocela scappare». E già, perché il riconoscimento non è irreversibile, tra due anni i tecnici Icomos faranno nuovamente capolino dalle nostre parti per verificare che il territorio rispetti ancora i requisiti.

Inoltre va ammesso un punto: la valle è ancora impreparata ad accogliere i numeri del turismo Unesco, sia in termini di infrastrutture che di organizzazione logistica. C'è ancora molto lavoro da fare ma per fortuna, almeno per il momento, non sembra mancare l'entusiasmo.

l.p.

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