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Marco Ferrero
Cultura e Spettacoli
Libro

Cantarana: il Palazzasso, l’ultimo castello tra torri, fantasmi, cavalieri e precettori del re

Marco Ferrero ha ricostruito in un libro la storia della tenuta e con essa quella di Cantarana, feudo delle famiglie Malabaila e Cacherano d’Osasco

«Non c’è castello senza almeno una torre e un fantasma», dice Marco Ferrero autore del libro “Il Palazzasso, l’ultimo castello di Cantarana”, presentato al pubblico nel salone della storica tenuta, oggi proprietà della famiglia Martinetti, che sorge nell’omonima borgata del paese. «Due caratteristiche di cui si trovano cenni storici nelle documentazioni d’archivio e nella trasmissione orale dei racconti dei cantaranesi – aggiunge Ferrero – la torre c’era anche se destinata all’allevamento dei colombi. Le torri colombaie fornivano guano per concimare i campi e carne per le tavole dei signori. Anche il fantasma è una leggenda tramandata oralmente: sembra che alle finestre del Palazzasso sia stato più volte avvistato un uomo che uccideva una donna, salvo poi non trovare traccia dell’omicidio».

Sono solo alcune testimonianze storiche raccolte dall’autore soprattutto dall’archivio Cacherano d’Osasco che cura dal 2021, da alcune fonti edite (soprattutto dal medievalista Renato Bordone) e dagli archivi parrocchiali. Il Palazzasso fu il primo nucleo di Cantarana, acquistato dalla famiglia Malabaila, banchieri astigiani. Una storia che risale al 1400 e che ha visto avvicendarsi personaggi illustri alla guida della famiglia. Da segnalare Carlo Gianbattista Cacherano Malabaila d’Osasco che bonificò la valle dalle paludi nel ‘700. Grande intellettuale e innovatore, lasciò scritti su ogni branca del sapere ed è sepolto in Cattedrale ad Asti. Il figlio Luigi, generale, fu capace di fermare nientemeno che Napoleone a Nizza senza sparare un colpo. L’invasione della città fu scongiurata facendo credere al francese che la flotta inglese era in arrivo a supporto e che i cittadini nizzardi erano pronti alla difesa. L’inganno riuscì e venne firmato l’armistizio (nel libro è riportato il testo dell’armistizio). Tra i figli di Carlo non è da dimenticare Policarpo Vitaliano, noto come il cavaliere di Cantarana, appartenente all’ordine di Malta e generale sabaudo, si scontrò più volte con i francesi, sconfitti a Sospel. Nell’ultima parte della sua vita il re lo chiamò come precettore di Carlo Alberto. Nell’archivio Cacherano d’Osasco, Ferrero ha catalogato 53 lettere tra Policarpo e Carlo Alberto, testimonianza dell’influenza che il cavaliere ebbe sulla formazione del futuro re di Sardegna.

Tante sono le sorprese che emergono dalle pagine del libro di Ferrero che arrivano fino agli ultimi discendenti Cacherano d’Osasco del XIX secolo, impreziosite dalle fonti, documenti e fotografie estremamente curate. Il libro è edito dalle Edizioni Biblioteca Ezio Pavia. Il ricavato dalla vendita sarà destinato dalla famiglia Martinetti all’associazione “I Cerchi nell’acqua” e alla Croce Rossa di Villafranca.

Nella foto Marco Ferrero presenta il libro nella tenuta al Palazzasso

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