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Cultura e Spettacoli

Carmen Consoli la cantantessa
poi Wakeman, mito degli Yes

Sei anni di silenzio sono tanti, soprattutto per un’artista piuttosto prolifica come Carmen Consoli. Ecco perchè il concerto in programma questa sera (martedì) in piazza Cattedrale, un’esclusiva

Sei anni di silenzio sono tanti, soprattutto per un’artista piuttosto prolifica come Carmen Consoli. Ecco perchè il concerto in programma questa sera (martedì) in piazza Cattedrale, un’esclusiva ad hoc per “AstiMusica 20”, stuzzica la curiosità di fan e non solo. La “cantantessa” catanese ha pubblicato lo scorso gennaio il suo ottavo album in studio, “L’Abitudine Di Tornare”, con il quale sta affrontando in questi mesi un tour promozionale attraverso l’Italia. Un tour che propone uno spettacolo live energico, fortemente indirizzato al rock con sfumature elettroniche e nel quale fanno capolino brani dell’ultima fatica discografica insieme a classici del suo repertorio non presenti nelle ultime tournée, da “Per Niente Stanca” a “Venere”, da “Geisha” a “Besame Giuda” (ingressi 20 euro).

Domani sera, mercoledì, “AstiMusica” propone, come da consolidata tradizione ormai, un appuntamento con la storia del rock. Del progressive rock in particolare. Dopo aver ospitato negli anni addietro vere e proprie icone del genere come Steve Hackett, Gong, Area, Asia e molti altri, il festival astigiano porta in città Rick Wakeman (15 euro). Tastierista, compositore e arrangiatore dalle doti straordinarie, Wakeman inizia la sua carriera negli anni ’60 come turnista in sala d’incisione, ma è con gli Yes che raggiunge la popolarità planetaria inventando tra l’altro un nuovo modo di utilizzare le tastiere e il minimoog, esplorando suoni moderni e inediti per il progressive rock. Tra gli album più importanti registrati insieme alla band britannica, con la quale ha sempre avuto rapporti piuttosto turbolenti, “Fragile” (1971) e “Close To The Edge” (1972), mentre da solista si ricorda “The Six Wives Of Henry VIII”, successo da oltre 10 milioni di copie vendute. Wakeman è stato inoltre per molti anni arrangiatore per David Bowie ed Elton John e ha collaborato sugli album di altri grandi artisti come Cat Stevens, Black Sabbath e Lou Reed.

Giovedì si torna invece al jazz in piazza Cattedrale. Il palco è riservato al secondo concerto del “Monferrato Jazz Festival” inserito nel cartellone di “AstiMusica”. Protagonista il pianista Danilo Rea, musicista raffinato dal tocco elegante e dall’innato gusto melodico. Si esibisce in trio con la formazione Doctor 3 che comprende Enzo Pietropaoli al contrabbasso e Fabrizio Sferra alla batteria. Un vero e proprio peso massimo del genere, Rea, che, oltre ad aver prestato il proprio talento a Mina e Gino Paoli in Italia, ha suonato e collaborato con giganti quali Chet Baker, Lee Konitz, Phil Woods e John Scofield tra i tanti (ingressi 10 euro). Info www.asp.asti.it o www.comune.asti.it

Luca Garrone

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