Con un San Secondo che ancora una volta ha vegliato sulla grande fiera Carolingia riservandole una giornata di bel tempo, si è ripetuto il rito di piazza degli acquisti cercati fra centinaia di
Con un San Secondo che ancora una volta ha vegliato sulla grande fiera Carolingia riservandole una giornata di bel tempo, si è ripetuto il rito di piazza degli acquisti cercati fra centinaia di bancarelle che ogni primo mercoledì di maggio trasforma la città di Asti nel più grande mercato piemontese. Con una disposizione dei banchi collaudata nelle ultime edizioni, la Carolingia ha presentato un maggior spazio per il passaggio dei clienti, anche se, inevitabilmente, questo ha comportato un notevole allargamento della zona mercatale. Sulla necessità di lasciare spazi di soccorso e di passaggio più ampi si è avuta una conferma proprio intorno alla mezza quando, per un intervento urgente, unambulanza è riuscita, a sirene spiegate, ad attraversare tutto il mercato senza problemi.
Ma non sarebbe fiera se non si andasse alla ricerca delloggetto must che questanno, a dire la verità, non era così facile da individuare. Fra i già visti vi erano i tanti tritaaffettafrullasminuzza manuali che danno libero sfogo alla voglia di masterchef che alberga in tutti noi subissati di trasmissioni in cui primeggia il cibo e la sua trasformazione. Sempre per la cucina il ritorno dellaggeggio che trasforma il limone in una bottiglietta di succo fresco o laffetta ananas. Tanti i coltelli in ceramica che promettono grandi prestazioni senza mai dover essere affilati e poi una profusione di silicone: dai classici stampini di ogni forma, dimensione, colore al suo uso per coperchi elastici o per funzionali piani per la cottura a vapore dei cibi.
Non fa notizia la presenza delle scope per togliere le ragnatele (con alcune che arrivano ad altezze piuttosto improbabili per una casa normale) mentre si sono moltiplicati i banchi che offrivano ai prezzi più svariati la gomma per giardino che si estende quando passa lacqua. E poi il salva tutto: salva schiena, salva ginocchio, salva gomito e via di questo passo con guaine, spugne, guantoni, saponi, blocchi di sale dai poteri miracolosi sulla salute e sul benessere delle persone. Grandissima qualità (come da tradizione) per la maggior parte delle bancarelle che offrivano in vendita borse e pelletterie varie, con arrivi dalla Toscana. Stesso discorso per quanto riguarda i banchi di bigiotteria che per prezzi e qualità non ha nulla da invidiare ai gioielli veri. In tempi di crisi, poi, diventa un ottimo compromesso per girare agghindati con classe.
In declino la presenza di merceologia etnica, sia essa di abbigliamento che artigianale mentre fra i più affollati è stato il banco che, al passo con i tempi, vendeva le cover per gli iphone. Labbigliamento ha portato in piazza tanto romanticismo: fiori sugli abiti, sui foulard, sulle borse, sulle maglie. Con un fenomeno che si conferma e consolida dalle ultime edizioni: ad essere presi dassalto i banchi che vendono capi firmati a prezzi popolari e banchi che vendono abiti usati. Piace lingresso del primo tratto di corso Dante nellarea mercatale, continua a funzionare il tratto di corso Alfieri verso piazza Primo Maggio mentre si svuota di acquirenti il centro delle piazze: Alfieri e Campo del Palio.
Daniela Peira