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Cultura e Spettacoli

Castello: pericolo frane
chiesa e case inagibili

Il rischio di frane che minacciano la stabilità del dominante castello ha "sfrattato" i fedeli dalla chiesa parrocchiale ma anche gli abitanti di tre case che si affacciano su via Castello.

Il rischio di frane che minacciano la stabilità del dominante castello ha "sfrattato" i fedeli dalla chiesa parrocchiale ma anche gli abitanti di tre case che si affacciano su via Castello. Alla vigilia di Natale il sindaco Carlo Conti ha firmato l'ordinanza che, in nome della sicurezza, ha dichiarato l'inagibilità di parte della cia, dalla chiesa fino al civico 6.

«Un provvedimento che era pronto da alcuni mesi essendo la situazione costantemente monitorata, ma è stata resa operativa quando si è ritenuto non più prorogabile. L'obiettivo ha quale unico scopo la salvaguardia della pubblica e privata incolumità», tiene a precisare il primo cittadino. «Ordinanza che è frutto di un confronto con i rappresentati di Prefettura, Genio civile e Vigili del Fuoco – prosegue l'amministratore – inoltre si era da tempo avviato un dialogo con tutte le parti coinvolte, dalla Curia agli stessi residenti chiamati allo sgombero». Fortunatamente i tre inquilini e proprietari degli immobili interessati dal provvedimento durante questi mesi hanno trovato una diversa sistemazione, chi trasferendosi altrove oppure restando in paese.

Il provvedimento emesso alla vigilia delle festività ha costretto il "trasloco" delle funzioni religiose nella chiesa di frazione San Defendente. Anche la Pro loco si è adoperata nel servizio di trasporto dei fedeli del concentrico alla chiesa della borgata. Proprio dall'altare della chiesa il sindaco ha voluto pubblicamente prendere parola illustrando la delicata vicenda che riguarda il castello, e si proroga da oltre due anni. Il primo atto è datato marzo 2011 quando venne evidenziata dai Vigili del Fuoco lo smottamento di un terrapieno all'interno del maniero, che è da sempre bene privato. Seguiva l'ordinanza con cui Carlo Conti invitatava i proprietari all'immediata messa in sicurezza della porzione di fabbricato interessata dal cedimento. Azioni mai eseguite nonostante successive richieste.

Nel novembre 2011 l'amministrazione si impegnava a posare una transenna di 2 metri, tra lo spigolo del parapetto lungo via Castello e lo spigolo della porta della navata laterale della chiesa. Nel frattempo venivano posizionati fessurimetri utili a monitorare il movimento dell'avancorpo prospiciente. «Proprio la costante lettura degli stessi ha evidenziato un seppur minimo, nella misura di pochi millimetri, ma continuo avanzamento da qui la necessità di procedere con l'ordinanza». Provvedimento che i Vigili del Fuoco indicavano necessario già in una nota di fine aprile, qualora non venissero eseguiti lavori in tempi certi sulla messa in sicurezza. In questi anni nessun intervento è stato eseguito, peraltro non è presente una gronda e nessuna regimentazione delle acque.

«Ad oggi il bene risulta in mano al curatore fallimentare ed essendo privato il Comune non ha mai avuto titolo di intervenire e con la stagione invernale l'ordinanza diventava improcrastinabile per la sicurezza della collettività». Il castello era di proprietà della Immobiliare Dauphr Srl, dichiarata fallita dal Tribunale di Milano nel giugno 2012. Da qui il via all'iter del curatore che aveva già bandito una prima asta giudiziaria lo scorso 17 settembre, andata deserta. Una seconda avrebbe dovuto tenersi a dicembre ma è stata aggiornata a fine maggio.

Maurizio Sala

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