Dopo tanti anni Asti torna ad essere sede di un set cinematografico, e tutto questa volta, dal regista agli sceneggiatori agli attori, è in chiave rigorosamente astigiana. In questi giorni si sta
Dopo tanti anni Asti torna ad essere sede di un set cinematografico, e tutto questa volta, dal regista agli sceneggiatori agli attori, è in chiave rigorosamente astigiana. In questi giorni si sta girando per le vie del centro un corto tratto dal romanzo A ogni costo, lamore, di Laura Calosso, edito negli Oscar Mondadori. La regia è di Lucio Pellegrini, anche autore della sceneggiatura con Laura Calosso; tra i protagonisti lattore e scrittore (nonché presidente della Biblioteca Astense) Giorgio Faletti. Le musiche sono di Paolo Conte. Tutti hanno dato la loro adesione a titolo gratuito. Il film sarà pronto per il prossimo autunno.
Liniziativa rientra nel progetto Genius Urbis e le mille Italie dei comuni, ideato nel 2012 da Laura Calosso con lAssociazione culturale astigiana cre[AT]ive. Del corto si è discusso ieri in sala Pastrone, alla presenza dei principali protagonisti. Il regista Pellegrini ha parlato di un pezzo della nostra vita che si riunisce, mentre Laura Calosso ha detto che il progetto intende legare vita, cultura ed imprenditoria. Giorgio Faletti: Nutro per Asti un amore profondo, anche se non sempre è stato ricambiato. Asti è importante, nonostante le sue contraddizioni. Una città piccola, ma con tanti talenti; se facciamo un rapporto tra il numero degli abitanti di Asti ed i suoi artisti, siamo certamente sopra la media nazionale. E con orgoglio: Ciascuno di noi può essere più o meno simpatico, ma è certo che quando la città ha avuto bisogno di noi ci siamo sempre fatti trovare pronti. Sul film Faletti ha aggiunto: Facciamo questa cosa perché è bello, perché lo sentiamo. Una piccola avventura per il gusto di fare una cosa insieme.
Liniziativa ha ricevuto il plauso del Presidente Giorgio Napolitano in quanto "mira a sollecitare la creatività", e ci si sta attivando per avere lalto patrocinio del Presidente della Repubblica. Qualche nota polemica da parte dellassessore alla cultura Massimo Cotto: dopo aver rilevato che il fatto che si torni a girare un film ad Asti è anche questo un segno di rinascita, ha aggiunto: Mi sembra che Asti sia in realtà due città: una fatta dalle persone che si interessano di arte, di spettacolo, di cultura, ed una composta dalle forze imprenditoriali del territorio, che invece sono poco presenti. In questo modo diventa difficile proseguire sul terreno della rinascita. Si fa spesso il confronto con Alba, ma ad Alba ci sono delle realtà economiche che investono in cultura. Qui è tutto più difficile.
Aldo Gamba