Sei i titoli che, questo mesi, arricchirranno la proposta del Circolo Cinematografico Vertigo, guidato da Riccardo Costa, in Sala Pastrone. Oltre alla programmazione ordinaria (vedi la pagina dei cinema su questo sito) si terranno infatti alcuni eventi particolari.
Stasera (giovedì) alle 21.30, sabato 6 aprile alle 19.15 e domenica 7 aprile alle 21.30 verrà proiettato “Citizen kane (Quarto potere – 1941)” di e con Orson Welles, nella versione originale sottotitolata, restaurata e digitalizzata per il cinema. E’ il film che ha rivoluzionato la storia del cinema, diventando, secondo la BBC e l’American Film Institute, il miglior titolo americano di sempre.
Lunedì 8 aprile, alle 17 e alle 20.30, sarà la volta di “Scarface” di Brian De Palma, uscito nel 1983, con Al Pacino e Michelle Pfeiffer, nella versione restaurata in 4k che torna in sala a 40 anni dalla prima uscita. Martedì 9 aprile, alle 17.30 e alle 21.30, spazio a “L’estate di Cleo” di Marie Amachoukeli (film d’apertura della Semaine de la critique a Cannes 2023); in questo caso la proiezione è organizzata in collaborazione con Aiace (Associazione italiana amici del cinema d’essai).
Omaggio a Pastrone
A seguire, giovedì 11 aprile alle 20, “A guardia di una fede” di Andrea Zambelli, documentario presentato al Torino Film Festival 2023 che ripercorre trent’anni di storia della Curva Nord dell’Atalanta e dei suoi Ultras.
Conterranno invece un legame con il territorio le proiezioni di martedì 16 aprile, alle 17.30 e alle 21.30, de “Il ritorno di Maciste” di Maurizio Sciarra, il racconto che mette sotto i riflettori il personaggio di Maciste, ideato da Gabriele D’Annunzio, e il fortunato “incontro” con il regista astigiano Giovanni Pastrone, 110 anni dopo la prima nazionale di “Cabiria”, il film muto da lui diretto, di cui Maciste era protagonista. In questo caso è previsto anche l’incontro con Sciarra.
Infine – martedì 23 aprile alle 17.30 e alle 21.15 – due proiezioni, organizzate con l’Aiace, di “Fela, il mio Dio vivente” di Daniele Vicari, candidato ai David di Donatello 2024 come miglior documentario.
