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Biblioteca Astense

Concorso sugli obiettivi dell’Agenda 2030, in mostra le fotografie degli studenti

A vincere Tabata Gargano, Alexandra Matepiuc, Maia Cavoto e Giosuè Fraglica – I dieci scatti finalisti, insieme ad altri cinque di fotografi professionisti, rimarranno esposti fino al 22 febbraio

Mercoledì alla Biblioteca Astense sono state premiate quattro fotografie (tra dieci finalisti) del concorso promosso dall’associazione “Scienza sotto i campanili” e finanziato dalla Fondazione Compagnia di San Paolo, dedicato agli obiettivi dell’Agenda 2030. Protagonisti gli studenti del liceo scientifico Vercelli e dell’istituto Monti che, attraverso suggestivi scatti, hanno interpretato alcuni punti dell’Agenda.

Gli studenti

Oltre ottanta gli studenti che hanno partecipato e i cui lavori sono stati selezionati da una giuria formata dal fotografo Enzo Isaia, dall’antropologo Francesco Scalfari, dal professore universitario Enrico Caprio, dall’appassionato di fotografia Roger Irwin e dalla coordinatrice di Spazio Kor, Fabiana Sacco.
I vincitori del concorso sono stati Tabata Gargano, Alexandra Matepiuc, Maia Cavoto e Giosuè Fraglica.
Le dieci fotografie finaliste, insieme ad altre cinque di fotografi professionisti (Enzo Isaia, Roger Irwin, Alberto Maffiotti, Claudio Varaldi ed Efrem Zanchettin), rimarranno esposte nell’atrio della Biblioteca fino a sabato 22 febbraio.
«Per questa mostra abbiamo voluto coinvolgere soprattutto gli studenti e i docenti – ha sottolineato Sara Vazzola, vicepresidente dell’associazione – che, grazie a questa iniziativa, hanno anche svolto un importante lavoro di educazione civica».

I commenti

La data di inaugurazione non è stata casuale. «Abbiamo scelto il 12 febbraio – ha spiegato Vazzola – perché oggi è il “Darwin Day”, compleanno di colui che, oltre ad essere stato un grande scienziato, è stato anche il padre dell’evoluzionismo».
Il tema del concorso, infatti, è “Antropocene”, definizione data da geologi e scienziati per indicare l’impatto dell’uomo sulla Terra».
Effetto che i ragazzi hanno rappresentato nelle loro fotografie. «Un impatto che sta diventando molto pesante – ha concluso – tanto da far pensare che i fossili che troveranno i nostri posteri negli strati della Terra saranno pezzi di plastica».
Nel percorso della mostra, oltre alle fotografie, si troveranno anche pannelli esplicativi sull’Antropocene, sulla massa antropogenica e su come ognuno di noi può agire per promuovere un cambiamento.
«Molto importante – ha aggiunto Francesco Scalfari – il tema della mostra, che descrive l’impatto devastante che da qualche secolo abbiamo sulla pianeta».

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