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Il dottor Marello medico condotto
Cultura e Spettacoli
Editoria

«Così racconto la vita di mio padre, medico condotto»

Pubblicato da Team Service il libro che racconta la vita professionale di Gualtiero Marello

Oltre cento pagine per raccontare un mestiere che non esiste più.
Parliamo del libro “Il dottor Marello medico condotto” (editore Team Service), uscito lo scorso marzo e curato da Alberto Marello, figlio del protagonista.
Il libro srotola oltre 35 anni di storia attraverso la vita di Gualtiero Marello, medico condotto di Asti, Montemarzo e San Marzanotto.
«In questo volume – spiega Alberto Marello – ci sono gli scritti di mio padre, oltre ad episodi che ho raccolto e riordinato in tre anni. In sostanza, viene descritta la sua vita professionale. E’ infatti un libro sul mestiere del medico condotto, ma anche su Asti e sulla sua gente».
Professione che, come sottolineato nella prefazione di Marco Guarona, era così regolamentata: «Il medico condotto era un dipendente del Comune, che prestava assistenza sanitaria gratuita ai poveri e, dietro pagamento dei compensi stabiliti secondo un tariffario, agli altri cittadini. La figura è stata sostituita, ai sensi della legge del 23 dicembre 1978, da quella del medico di famiglia».

Una vita tra cartelle cliniche e ricette

Le pagine scorrono quindi tra conversazioni epistolari con la futura moglie Angela Delfino, cartelle cliniche di pazienti, schede, ricette mediche, ricordi. «Il medico condotto aveva numerose mansioni – sottolinea Alberto Marello – e mio padre, in particolare, era anche medico aziendale di molte industrie cittadine, tra cui la Way Assauto, la Vetreria e la Sis, oltre che medico del Michelerio, della Casa di riposo Maina, dell’opera pia Tellini e, saltuariamente, delle Ferrovie dello Stato».
Un uomo che conosceva tutti, conosciuto da tutti, tanto che monsignor Giacomo Cannonero, l’allora vescovo di Asti (erano gli anni ‘60), di cui Marello era anche medico personale, gli chiese di “indagare” tra le varie parrocchie astigiane sul perché delle poche vocazioni.
Un libro che cita anche un pellegrinaggio a Lourdes, che fece durante le ferie al seguito di un treno di ammalati, e che parla anche di guerra, perché nel 1943 Gualtiero Marello venne richiamato a svolgere il servizio militare come tenente medico. Inviato sul fronte greco, fu fatto prigioniero e internato in un campo di concentramento ad Atene.
Episodi di vita di anni lontani, nomi che riaffiorano alla mente. Mansioni, come quella della balia, che non esistono più.
“Il dottor Marello medico condotto” (126 pagine, 12 euro) è in vendita nelle librerie astigiane.

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